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Tutti insieme col «Sacro Cuore» a Borgo Candelaro contro le devianze

 
Rossella Palmieri

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Rossella Palmieri

Tutti insieme col «Sacro Cuore» a Borgo Candelaro contro le devianze

La chiesa del Sacro Cuore a Candelaro

Si è svolto nel quartiere di Foggia l'evento per commemorare Francesco Marcone, ucciso dalla mafia 28 anni fa

Domenica 02 Aprile 2023, 12:32

Nei giorni che immediatamente precedono la Pasqua, il dio dell’odio sostituì il Dio della resurrezione, seminando sgomento nel luogo-simbolo dell’accoglienza dei minori e della relativa ri-educazione. Sacro Cuore, Borgo Candelaro; in poche ore rubate e incendiate macchine di operatori e volontari che insieme a don Antonio Carbone sono impegnati ora dopo ora a fare della palude criminale un giardino, togliendo i ragazzi di strada da quella stagnazione. Certo, non consola sapere che i furti d’auto sono all’ordine del giorno in una città sempre più agonizzante, pur se capace di mettere immediatamente gli anticorpi sugli eventi criminosi.

Proprio don Antonio ha ospitato in parrocchia – alla presenza del Procuratore, del Questore, delle forze dell’ordine, di esponenti politici e dell’associazionismo – l’evento di commemorazione di Francesco Marcone, ucciso dalla mafia 28 anni fa. Sua figlia Daniela sempre in prima linea, pronta a dare ogni volta un contenuto solido a una memoria che non è mai retorica. «Se togliete la memoria togliete tutto», aveva detto solo qualche ora prima l’attore Fabrizio Gifuni agli studenti lucerini dal palco del «Garibaldi». Lui, Gifuni, ha magistralmente incarnato i panni di Aldo Moro attraverso il memoriale dello statista, un’aspra e struggente pagina di storia italiana. Ciò a dire che forze e valori attivi vengono puntellati in ogni dove; qualche giorno fa a Lucera con l’incontro voluto dal Prefetto Maurizio Valiante nell’ambito del tour della legalità che sta attecchendo sempre di più tra i giovani grazie alla scelta di un linguaggio semplice, diretto, sportivo e performativo; in queste ore al Sacro Cuore, dove il momento di sgomento è stato esorcizzato in campo, a dare un calcio a tutto questo, per far volare i piedi insieme al vento.

E sì che negli oratori e nelle parrocchie crescono campioni. Il questore di Foggia Ferdinando Rossi ha incontrato sul manto verde quei giovani pieni di speranze e di sogni improvvisando una squadra con poliziotti, finanzieri e carabinieri: con loro si sono cimentati i piccoli calciatori in erba. Tre giorni fa, insomma, a Lucera una lezione di civiltà e di identità; l’altro ieri una divertente partita: due episodi che fanno vedere quanto sia necessario fare attecchire disciplina e valori con iniziative costanti, sconfiggendo le paludi criminali. Abbiamo bisogno di questo per smettere di sentirci tutti, nostro malgrado, nel cuore e nell’anima di una città aspramente ferita. Ma non morta.

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