LECCE - Torna il sorriso all’economia salentina. La Fiat ha anticipato di un mese e mezzo la fine della Cassa integrazione straordinaria. Tutti e 500 i lavoratori tornano a varcare il cancello dello stabilimento: negli ultimi due anni è stato raggiunto un picco di 340 lavoratori con le braccia incrociate per il ricorso agli ammortizzatori sociali. Addirittura la fabbrica della zona industriale aveva chiuso completamente i battenti nei ponti natalizi e pasquali. Ora tornano tutti al lavoro. Un segnale forte per l’economia salentina: si rimette in moto un sistema che dà lavoro a oltre 2mila operai dell'indotto.
L’annuncio è stato lanciato ieri pomeriggio dai dirigenti dell’azienda del gruppo torinese durante un incontro tenutosi nella sede di Confindustria. Erano presenti i rappresentanti delle principali sigle sindacali: Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil e Fismic. Fiat conferma gli investimenti sullo stabilimento leccese. E rilancia: oltre al ritorno in fabbrica degli operai in cassa integrazione, torna da Imola (stabilimento in dismissione) una trentina di operai salentini, che hanno chiesto e ottenuto il ricongiungimento familiare. Una quota di posti di lavoro che garantisce un parziale turnover con gli 86 lavoratori già pronti per la mobilità a fini pensionistici.
Le prospettive sono rosee: a breve partirà la produzione dei mini wheel loader e della Terna, la nuova macchina movimento terra che aggredirà i mercati globali. La produzione passerà da 2 macchine al giorno a 20. Nelle previsioni la produzione dovrebbe aggirarsi, se le cose andranno bene, tra le 5mila e le 6mila macchine prodotte all'anno. Ben oltre il record storico della produzione dello stabilimento (3mila 200 macchine all’anno).
La notizia è stata accolta con grande soddisfazione dalle autorità locali. Il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, commenta così: «Arriveranno anche altri investimenti. Questo risultato è eccezionale». Lungo l’elenco di conseguenze positive sul territorio: «Sarà assicurato il mantenimento nel Salento delle produzioni di macchine movimento terra strategiche e appetibili per il mercato e sarà riavviato il meccanismo salutare di nuove assunzioni; resisterà l'indotto delle aziende fornitrici che in tutta la provincia continueranno a ricevere commesse; non sarà smantellato il Centro di ricerca». Secondo il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, «in un momento così delicato, in cui giungono indicazioni preoccupanti per le dinamiche occupazionali del nostro territorio, ci conforta la chiusura con un mese di anticipo della cassa integrazione per i dipendenti della Fiat Cnh: un significativo segnale di risveglio del comparto economico locale che speriamo non resti solo un piccolo bagliore nella oscurità della crisi di questo periodo. Sarebbe di fondamentale importanza a questo punto riavviare le assunzioni di lavoratori leccesi a fronte del comprovato consolidamento dei volumi produttivi e di mercato».
Entusiasti i sindacati. Per la Fim Cisl, «la notizia arriva a coronamento di un percorso fatto di accordi, negoziazioni e scelte, seppur dolorose, concertate e contrattate all’interno di affidabili relazioni sindacali. Il sindacato ha condiviso la necessità aziendale di agevolare la ricollocazione a Lecce dei lavoratori provenienti dallo stabilimento di Imola. Continuando la congiuntura favorevole potranno essere reinseriti i lavoratori formatisi nei periodi di ricorso al lavoro interinale».