L’Rc (responsabilità civile) auto, «croce» e per niente «delizia» degli automobilisti italiani, continua inesorabilmente a crescere. Ma, purtroppo, non accenna a diminuire, anzi peggiora in Puglia come nel resto d’Italia, anche la piaga delle autovetture che circolano senza assicurazione.
Nel nostro Paese, infatti, si stimano 2,9 milioni i veicoli che viaggiano senza Rc auto (pari al 6,1% del parco circolante), un aumento del 12,8% in soli due anni rispetto ai 2,5 milioni registrati nel 2022: la stima è contenuta in un report pubblicato nei giorni scorsi dall'Ania, l'associazione delle compagnie assicurative, e si basa sul rapporto tra i mezzi che risultano immatricolati (i dati sono della Motorizzazione civile) e il numero di polizze attive. Una crescita esponenziale che solleva seri interrogativi sulle sue cause e sulle possibili soluzioni.
Il fenomeno, a ben vedere, presenta forti disparità geografiche. Al Sud Italia la percentuale di veicoli senza assicurazione sale all’8,1%, mentre al Centro si attesta intorno alla media nazionale (6,1%) e al Nord scende al 4,9%. In Puglia, su un parco circolante di circa 3 milioni di autovetture, 185mila (il 6,2%) sono sprovviste di copertura assicurativa. Nella sola città di Bari si stima che i veicoli circolanti non assicurati sono 53mila (l’8,2%) rispetto ai 49mila del 2022. In Basilicata la percentuale della mancata copertura Rc auto riguarda il 5,4% mentre nella sola città di Potenza le auto non assicurate sono 17mila (6,3%).
«Questi numeri rendono la questione non più procrastinabile di interventi risolutivi», afferma Salvatore Tramacere, coordinatore regionale nella regione Puglia del Sindacato nazionale agenti di assicurazione (Sna), associazione che ha condotto diverse ricerche sul tema. «In regione il 6,2% dei veicoli è privo di assicurazione, percentuale particolarmente elevata rispetto alla media; una crescita dei non assicurati che rappresenta una situazione socialmente inaccettabile».
«I dati della Puglia confermano la persistenza del fenomeno che, ritengo, è limitante qualificare come "evasione" - aggiunge Michele Languino, presidente della sezione Nord Barese dello stesso Sindacato nazionale agenti assicurativi - Del resto non potrebbe essere diversamente in presenza di due fattori socio economici impattanti: prezzi della garanzia Rc auto non sostenibili, in particolare per giovani e nuova clientela, e aumento dei cittadini in condizioni di povertà o indigenza. Si segnala in proposito che a poco è servita la possibilità di avvalersi, per ulteriori veicoli, delle agevolazioni relative alla "Bersani" o al bonus familiare, che parificano la migliore classe applicabile al nuovo veicolo da assicurare, tra quelle disponibili all'interno del nucleo familiare».
Sicuramente tra le cause di questo fenomeno sempre più dilagante c’è sicuramente l’incremento dei prezzi delle assicurazioni (+7,3% nel 2024 rispetto all’anno precedente) che ha spinto molti automobilisti a rinunciare al rinnovo della polizza. Certo, i mancati introiti delle compagnie assicurative ricadono su tutti i guidatori che pagano regolarmente la polizza Rc auto. Inoltre, il sinistro causato da un veicolo senza copertura porta i danneggiati a rivolgersi al Fondo Garanzia Vittime della Strada, una procedura più complessa e meno rapida rispetto al risarcimento diretto che consente di essere risarciti direttamente dalla propria compagnia.
«Oltre all'impatto diretto sul Fondo - i veicoli non assicurati rappresentano una perdita economica significativa per l'intero sistema». Paolo Bullegas, responsabile nazionale della Commissione di studio Rc auto del Sindacato nazionale agenti di assicurazione, stima che i 2,915 milioni di automobilisti che evadono l'obbligo assicurativo costano al sistema oltre 5 miliardi di euro. Questa cifra, se incassata, potrebbe contribuire a ridurre le tariffe assicurative per chi rispetta la legge.
C’è anche da considerare che i veicoli senza assicurazione alimentano il fenomeno dei cosiddetti «pirati della strada», guidatori che dopo aver causato un incidente si danno alla fuga per evitare sanzioni e risarcimenti, aumentando il pericolo sulle strade.
Di fronte a questa emergenza, è imperativo individuare soluzioni efficaci. Paolo Bullegas propone diverse iniziative di una strategia decisiva: per esempio incrociare le banche dati Ania e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dei veicoli assicurati con quella dei veicoli immatricolati. «È auspicabile anche l'introduzione di agevolazioni o incentivi per le fasce di popolazione più fragili economicamente. Servirebbe anche una revisione della normativa per introdurre un limite massimo di quotazione del rischio. Sna ha rilevato tariffe insostenibili, anche oltre 10mila euro annui, per la classe d'ingresso (Bonus Malus 14), ipotizzando una potenziale elusione dell'obbligo a contrarre in alcune aree del Paese».
«Il crescente numero di veicoli non assicurati - conclude Bullegas - rappresenta una minaccia per la sicurezza stradale e l'equità sociale. È necessario un intervento coordinato e risoluto da parte di tutte le istituzioni coinvolte».