Sabato 06 Settembre 2025 | 05:59

Riforma sulla disabilità, Locatelli: «Un’estate inclusiva e accessibile con più servizi e meno barriere»

 
Gianpaolo Balsamo

Reporter:

Gianpaolo Balsamo

Riforma sulla disabilità, Locatelli: «Un’estate inclusiva e accessibile con più servizi e meno barriere»

A settembre parte la sperimentazione in Salento

Sabato 12 Luglio 2025, 15:55

Estate per molti è sinonimo di vacanza. Tuttavia, per chi convive con una disabilità motoria o intellettiva, organizzare anche solo pochi giorni di svago si trasforma in una vera e propria impresa. Strutture balneari non attrezzate, barriere architettoniche ovunque, mancanza di informazioni chiare e di personale formato rendono ancora oggi difficile, se non impossibile, vivere il turismo in modo accessibile, inclusivo e dignitoso.

Eppure, così come già da tempo ribadisce il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, l’accessibilità deve essere universale: «È un principio cardine della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. È ancora un obiettivo che dobbiamo raggiungere. Dobbiamo lavorare insieme come istituzioni, mondo privato, terzo settore, singoli cittadini, perché quando facciamo qualcosa lo possiamo fare per tutti», sottolinea la rappresentate del Governo guidato da Giorgia Meloni. Laureata in Sociologia, il ministro Locatelli ha sempre svolto esperienze di volontariato in diverse strutture sociali e sociosanitarie, presso associazioni che si occupano di sport e disabilità, nei servizi di urgenza-emergenza e in Africa.

Ministro, quello dell'accessibilità universale è un tema importante non solo d’estate.

«Certamente. È una delle priorità anche della Carta di Solfagnano (documento firmato dai ministri dei Paesi del G7 in occasione del G7 - Inclusione e Disabilità, ndr) e parte integrante anche delle riflessioni che facciamo nell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità. Credo che sia sempre di più legata non solo al tema della accessibilità agli uffici pubblici, agli spazi privati, alle abitazioni, e a tutto quello su cui si sta lavorando e su cui bisogna fare sempre di più, ma sia legata anche al tempo libero e ricreativo, alla mobilità e ai trasporti, agli eventi, agli spettacoli, allo sport, alle spiagge, alla possibilità di ogni persona di potersi muovere, viaggiare e spostare come e quando desidera così come previsto peraltro dalla Convenzione Onu. Sempre di più in Italia si stanno sviluppando spiagge accessibili, percorsi architettonici, museali, culturali accessibili alle persone con disabilità fisiche, ma anche con disabilità sensoriali, intellettive, relazionali».

Il turismo deve essere accessibile in tutte le sue declinazioni. Lei lo sostiene con determinazione.

«L'accessibilità non può prescindere da una progettazione senza barriere. Progettare senza barriere architettoniche sarebbe già un passo in avanti. Quando si fa qualcosa nel pubblico e nel privato bisogna farlo pensando già che deve essere per tutti. Abbiamo istituito un fondo per il turismo accessibile che ho aumentato negli ultimi due anni. La realizzazione dei tanti progetti da parte delle regioni e degli enti del terzo settore sarà oggetto di un evento che si svolgerà ad aprile a Firenze e durante il quale presenteremo i progetti realizzati e anche tante altre progettualità legate alle città, al territorio, agli enti del terzo settore e al tema dell'accessibilità universale».

Parliamo della riforma sulla disabilità da lei fortemente voluta e che introduce un nuovo sguardo, vedendo in ogni persona le potenzialità e non i limiti.

«Per fine agosto-settembre ho intenzione di fare un primo punto della situazione sulla riforma della disabilità dopo l'avvio delle sperimentazioni sui territori, in modo che entro fine anno, se ci saranno modifiche da apportare per migliorare ancora l'implementazione della riforma, lo faremo. Il decreto 62 del 2024, cuore della riforma, semplifica il sistema di accertamento dell’invalidità civile, eliminando le visite di rivedibilità, introduce il Progetto di vita, e garantisce la presa in carico della persona con disabilità superando le estreme frammentazioni tra le risposte sanitarie, socio sanitarie e sociali. A settembre partirà la sperimentazione nella provincia di Lecce, che ha iniziato il percorso di formazione già da qualche settimana e sono sicura che questo percorso potrà contribuire a migliorare l'approccio nel territorio alla presa in carico della persona con disabilità e della sua famiglia. L'introduzione del Progetto di vita richiede questo percorso di formazione da parte soprattutto degli operatori nei servizi sociali, sociosanitari, socio assistenziali e sanitari. Tutti devono cooperare e lavorare insieme per dare una risposta che sia mirata e condivisa con la persona con disabilità e la sua famiglia».

Lo scorso giugno lei ha partecipato a New York, alle Nazioni Unite, alla 18ma Conferenza annuale degli Stati parte della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Tra le associazioni presenti anche «Le orecchiette che vorrei» di Ostuni con i suoi ragazzi con autismo che hanno preparato la tipica pasta pugliese nel Palazzo di vetro.

«”Le Orecchiette che vorrei” è una realtà straordinaria che ha sviluppato un percorso di inclusione occupazionale, ma anche lavorativa e ricreativa, per tanti ragazzi con un disturbo dello spettro autistico e che abbiamo voluto invitare a questa importante occasione alle Nazioni Unite per presentare un progetto che per l'Italia è davvero un modello concreto e un approccio al tema dell'inclusione della maggior autonomia delle persone con disabilità, in particolare con un disturbo dello spettro autistico. So che ci sono tanti altri progetti che le “Orecchiette che vorrei” sta portando avanti con la Yuri Benefit: ringrazio Giuseppe Primicerio per questo grande impegno e mi complimento con i tanti volontari e le tante persone che sono coinvolte in questo bellissimo progetto».

Durante la tappa pugliese del veliero Amerigo Vespucci, a Brindisi ha partecipato ad un incontro-confronto su autonomia e vita indipendente. Era presente anche il laboratorio terapeutico di pasticceria «Virgola», un’altra realtà pugliese.

«È un'altra realtà bellissima di San Vito dei Normanni, una pasticceria dove lavorano alcuni ragazzi con disabilità intellettiva e relazionale che ho avuto modo di conoscere negli anni scorsi. Al nostro panel sull'inclusione lavorativa delle persone con disabilità i ragazzi che lavorano all'interno della pasticceria hanno potuto dare una testimonianza concreta del loro percorso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)