BARI - Non ci fu alcuna «persecuzione» da parte del commissario Arif, Francesco Ferraro, e del dirigente amministrativo Francesco Vurchio, nei confronti dell’ex dirigente legale dell’agenzia regionale per le attività forestali, Ugo Galli. Il gip Giuseppe Ronzino ha infatti archiviato, su richiesta del pm Baldo Pisani, l’indagine per abuso d’ufficio, omissione di atti d’ufficio e mobbing nata dalle querele presentate nel 2022 da Galli.
Galli accusava Ferraro e Vurchio di non aver dato riscontro alle sue richieste di ricevere gli arretrati relativi all’adeguamento dello stipendio e aveva segnalato «presunti episodi di omissione perpetrati da parte del direttore generale e del dirigente del personale, affidamenti di incarichi esterni e di improprio utilizzo dell’automezzo di servizio». In più, Galli riteneva di essere vittima di maltrattamenti perché Ferraro gli aveva revocato l’incarico di avvocato coordinatore e lo aveva trasferito dalla sede centrale di Modugno a quella di Monta Sant’Angelo, decisione che l’uomo collegava all’«avversione verso la sua attività di denunce e segnalazioni».
Il pm (nella richiesta di archiviazione formulata a febbraio, prima dell’abolizione del reato) ha però ritenuta infondata tanto l’ipotesi di abuso d’ufficio quanto quella di omissione di atti di ufficio, «posto che non esiste alcuna intenzionalità» da parte dei due indagati «di arrecare a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale né di recare un danno al Galli». In quanto ai maltrattamenti, l’accusa ha rilevato come l’ipotesi non sia applicabile ai fatti, perché riguarda solo il caso in cui tra le parti esista «un rapporto caratterizzato da relazioni intense ed abituali, da consuetudini di vita tra più soggetti, dalla soggezione di una parte nei confronti dell’altra, dalla fiducia riposta dal soggetto più debole del rapporto». Cosa che non è evidentemente rintracciabile nel rapporto tra il commissario e il dirigente.