Sabato 06 Settembre 2025 | 19:16

Turismo in Puglia «boom» di viandanti

 
Marisa Ingrosso

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Marisa Ingrosso

Turismo in Puglia «boom» di viandanti

La Regione: +45% rispetto al 2022 e sono soprattutto donne (58%). «Investiti 863mila euro di soldi pubblici per infrastrutture e promozione, ricaduta sul territorio pari a 5,3 milioni di euro»

Mercoledì 27 Marzo 2024, 05:11

09:05

In Puglia nel 2023 c’è stato un «boom» di viandanti, ovvero di chi sceglie la formula del turismo lento e sostenibile e, a piedi, si gode non soltanto le bellezze più riposte della regione, ma anche il tragitto per raggiungerle, si gode il viaggio.

A certificare il fenomeno è la stessa Regione che a Milano, nella cornice della fiera nazionale “Fa’ la cosa giusta!” (manifestazione dedicata alla diffusione delle “buone pratiche” di consumo e produzione) ha presentato i dati 2023 relativi ai Cammini che attraversano in tutto o in parte la Puglia e cioè il Cammino di Don Tonino (409 chilometri), il Cammino del Salento (182 km), il Cammino dei due Mari e il Cammino della Pace (520 km), la Via Francigena (3.268 km da Canterbury a Santa Maria di Leuca), il Cammino Materano con le sue sei Vie.

«Prendendo in esame esclusivamente il campione di escursionisti che hanno richiesto il passaporto del viandante ai gestori dei Cammini - afferma l’agenzia regionale PugliaPromozione - è emerso che nel 2023 c’è stato un incremento incoming (di viaggiatori in entrata; ndr) pari al +44,83%, considerato che non tutti i turisti effettuano la registrazione della loro presenza lungo i percorsi tracciati, il già rilevante dato è da considerarsi sottostimato». E, anche se non sono stati forniti i dati assoluti, l’incremento e la qualità “sostenibile” di questa forma di Turismo è tale da far ben sperare per il futuro.

Per i Cammini di Puglia si incontrano viandanti soprattutto del Nord Italia (56,4%), Lombardia in testa, ma anche di 35 Paesi diversi e in misura maggiore da Francia e Svizzera, seguiti da Usa, Spagna e Germania. Inoltre - sempre secondo i dati PugliaPromozione - c’è una preponderanza di donne viandanti (58,02%) a conferma della sicurezza reale e percepita dei territori.

Per le sue caratteristiche, questa forma di turismo è perfetta nei mesi di transizione e, infatti, settembre-ottobre (16,02-12,75%) e aprile-maggio 815,51-14,69%) sono i periodi più frequentati. Il che rappresenta un assist davvero interessante per una regione che anela a una più compiuta destagionalizzazione.

Parlando di soldi, l’agenzia regionale sottolinea come «gli investimenti della Regione Puglia e AReT Pugliapromozione, pari a 863mila euro, impiegati per l’infrastrutturazione dei cammini, azioni di comunicazione e presenza nelle fiere di settore, abbiano portato, con gli oltre 63mila pernotti rilevati, una ricaduta sul territorio pari a 4,44 volte le risorse impiegate, ovvero più di 3,8 milioni di euro. Rapportandosi alla questione della sottostima dei camminatori totali, valutando i passaggi dei camminatori indipendenti sulle singole tappe, quest’ultima cifra si potrebbe attestare a più di 5,3 milioni di euro (1 a 6,22 volte gli investimenti iniziali)».

Altri «lavori di infrastrutturazione» sono «in corso sulla Via Francigena» ed è in fase di realizzazione la «rete dei POP, Pubblici Ostelli di Puglia, questi ultimi sovvenzionati con i fondi del progetto di cooperazione Italia-Grecia denominato The Rout_Net». Un’iniziativa che può contare su un budget di 2.111.500.000 euro (il finanziamento della Regione è pari a 11.163.250 euro).

L’assessore regionale al Turismo Gianfranco Lopane, ieri sul suo profilo FB ha definito «straordinari» i risultati della passata annata. «Numeri - ha sottolineato - che certificano un percorso positivo e virtuoso che intendiamo consolidare anche quest’anno nella collaborazione con gli operatori. I progetti in corso sulla Via Francigena e la realizzazione della rete dei Pubblici Ostelli di Puglia rappresentano un impegno tangibile e costante per migliorare e diversificare l’offerta turistica della regione.

Il 2024 sarà un anno importante per affrontare le criticità, ma anche per portare ulteriori benefici alle comunità pugliesi».

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