La Regione raschia il fondo del barile per trovare gli 80 milioni necessari a tenere in equilibrio i conti del sistema sanitario. La manovra di assestamento e prima variazione, stamattina all’esame della commissione Bilancio per poi approdare domani in Aula, azzera infatti le poche disponibilità di spesa residue degli assessorati e le sposta quasi tutte sulle Asl. Ma - a ben guardare - un anno fa, di questi tempi, il deficit era di quasi 400 milioni, mentre ora dovrebbe essersi ridotto a circa la metà, cifra destinata a essere ulteriormente rivista al ribasso nei prossimi mesi.
«Quest’anno - dice il capo del dipartimento Salute, Vito Montanaro - la perdita della Puglia è veramente ridicola rispetto a quello che stanno registrando le altre Regioni». Resta però la necessità di pescare non tanto i 37 milioni per coprire la maggior spesa corrente della sanità (la voce principale di scostamento dal budget è la farmaceutica, nonostante i proclami di qualche azienda ospedaliera, seguita dal costo del personale), quanto di autorizzare nuova debitoria per 45 milioni di cui 42 di competenza della sanità: si tratta delle spese non coperte da finanziamenti specifici, cioè in ultima analisi degli investimenti infrastrutturali. La quota maggiore del prestito, circa 25 milioni, va a copertura dei maggiori costi registrati nell’appalto del nuovo ospedale Monopoli-Fasano, poi ci sono le spese di competenza della Asl di Brindisi e alcuni investimenti per l’acquisto di attrezzature...
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