Alberi sradicati, tronchi divelti, rami spezzati. Quello che è accaduto nei giorni scorsi a Milano con oltre quattrocento alberi caduti sulle strade a causa della violentissimo nubifragio che si è abbattuto sulla città, ha riproposto a livello nazionale il tema della cura del verde urbano, specie degli alberi ad alto fusto e delle essenze arboree.
Sulla questione, nei giorni scorsi, è intervenuta la presidente del Conaf, il Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, Sabrina Diamanti spiegano che «la violenza degli eventi climatici che si sono verificati può distruggere tutti gli alberi anche se sono in buona salute. È un problema anche di altezza sproporzionata rispetto alle radici e non solo se sono malati».
Uno dei problemi più diffusi per quanto riguarda la salute degli alberi nelle nostre città, infatti, è che gli apparati radicali sono molto spesso estremamente sproporzionati rispetto alla chioma: piante magari alte svariati metri hanno zolle di appena 15-20 cm, tanto che ci domandiamo come riescano a stare in piedi. Con un vento a 120 km h in città è difficile che un albero in salute possa resistere. A maggior ragione se è malato o ha poche radici. A confermarlo è anche Oronzo Antonio Milillo, presidente della Federazione regionale ordini dottori agronomi e dottori forestali della Puglia che evidenzia quanto sia importante affidare a professionisti la cura dei «polmoni verdi» urbani.
«Pianificare opere verdi a lungo termine, coinvolgere la popolazione in corsi di formazione, dispensare giuste informazioni e fornire i giusti strumenti alle amministrazioni locali non basta. Occorrono piani di manutenzioni a lungo termine, monitorare costantemente lo stato fito patologico delle piante, la loro stabilità, prevedere delle schede di censimento per le essenze arboree, dei database e la loro geolocalizzazione. Servono leggi speciali e semplificazioni normative oltre che interventi tempestivi».
Presidente, è stato dimostrato che il verde urbano migliora significatamente la qualità della vita dei cittadini
«Da tempo i ricercatori statunitensi hanno dimostrato che aree a verde ben realizzate hanno ridotto del 34% le spese sanitarie. Sono stati stati riscontrati dei benefici sulla popolazione esaminata che riguardano soprattutto la riduzione del rischio di numerose malattie croniche in età adulta (come diabete e condizioni cardiovascolari, obesità, asma), all’accelerazione del recupero dopo un intervento chirurgico, alla riduzione dei ricoveri ospedalieri e alla mortalità prematura, fino a migliori esiti della gravidanza e il miglioramento della salute mentale»...
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