Due frecce blu, il colore che indica le rotte marittime, partono dal territorio pugliese e puntano decise al di là dell'Adriatico. Nell'ultimo «Rapporto globale cocaina 2023» appena pubblicato dall'Unodc-Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine, la Puglia pare asservita al gran gioco della criminalità organizzata transnazionale e trasformata da mera zona di arrivo e spaccio in banchina di esportazione dello stupefacente verso i Balcani.
Merito – si fa per dire – della evoluzione criminale che, nell'ultimo decennio, ha caratterizzato i gruppi di lingua albanese che sono riusciti a diventare – spiega l'Agenzia delle Nazioni Unite fondata nel 1997 – il maggior protagonista nel mercato europeo della cocaina, potendo contare su una vasta rete di collaboratori nella diaspora albanese all'estero e spesso collaborando con gruppi criminali italiani. D'accordo con le autorità nazionali, «l'aumento del traffico nel sud-est Europa indica un ulteriore consolidamento di organizzazioni criminali balcaniche, capaci di stabilire stretti rapporti di collaborazione sia con i gruppi criminali dei Paesi di produzione, in Sud America, sia con i trafficanti europei».
I gruppi criminali albanesi e di lingua albanese hanno espanso la loro influenza sul Vecchio Continente e mentre – continua Unodc – sono molto attivi nel ricevere navi cariche di cocaina specialmente in Belgio e Paesi Bassi, della cocaina arriva anche nel maggior porto albanese, quello di Durazzo, ovvero proprio lì dove punta la rotta dalla Puglia...
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