La Corte di Cassazione (sesta sezione) ha rigettato il ricorso della Procura di Bari contro l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Bari che a settembre 2022 aveva annullato il sequestro di documenti, telefoni e computer disposto lo scorso anno nei confronti dell’ex direttore generale dell’Adisu Puglia, Gavino Nuzzo. All'indomani dei sequestri Nuzzo aveva rassegnato le dimissioni, su richiesta del governatore Michele Emiliano.
L’indagine della Procura di Bari – che non è ancora conclusa - riguarda presunti favoritismi nella gestione delle assunzioni e delle consulenze dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio. La difesa di Nuzzo aveva contestato la sussistenza delle presunte violazioni «commesse durante la composizione delle commissioni per l’assegnazione di posizioni di impiego ed incarichi».
«Ho sempre avuto fiducia nella giustizia – commenta Nuzzo in una nota - la Cassazione ha confermato la legalità e la correttezza delle mie azioni durante tutto il mio mandato in Adisu. È stata una gogna mediatica che ha cercato di sporcare il lavoro fatto in questi anni che ha portato l’agenzia ad essere una delle migliori d’Italia per la varietà e la qualità dei servizi proposti agli studenti. Una situazione spiacevole per me e per la mia famiglia che ha dovuto sopportare il peso di accuse che si sono rivelate infondate».