È nato PhytoTech, spin off Cnr per le fitotecnologie al servizio delle bonifiche dei siti inquinati e delle migliori pratiche per la forestazione urbana. Due società tarantine, al fianco dei ricercatori di tre istituti Cnt (Iret, Irsa, Ias), in una start up innovativa con sede a Massafra. Si tratta di Cisa spa e Socrate srl da anni impegnate insieme con il Consiglio nazionale delle ricerche per la definizione, in particolare, di un approccio sostenibile ai temi delle bonifiche dei siti contaminati e della realizzazione di infrastrutture verdi per i territori urbani e periurbani, esposti all’inquinamento dell’aria oltre che dei suoli.
Partecipano allo spin off ben 7 ricercatori ed un ex direttore Cnr, provenienti dagli istituti Cnr Irsa (Ricerca sulle Acque); Cnr Iret (Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente); Ias (Impatti Antropici e Sostenibilità in Ambiente Marino).
La compagine, ora formalmente costituita, opera in realtà in sinergia da circa un decennio, conducendo attività di ricerca e promuovendo azioni dimostrative nei settori, nei quali, da oggi si presenta come partner ideale per i soggetti pubblici preposti alle bonifiche dei terreni e alla infrastrutturazione verde delle aree urbane, nonché di tutti gli operatori privati del settore.
Per l’area di Taranto, in particolare, sono stati completati e sono in fase di sviluppo specifici studi, autofinanziati, finalizzati alla definizione ed alla scelta delle più opportune configurazioni di una smart green belt per la città. L’iniziativa si colloca nell’ambito della promozione delle azioni di trasferimento tecnologico sviluppate dal distretto produttivo dell’ambiente e del riutilizzo della Puglia (Dipar). Ne parliamo con Lorenzo Ferrara, presidente del Dipar.
Ingegnere, come è nata l’idea di dar vita a Phytotech?
L’iniziativa ha origine dall’azione che il Dipar promuove in favore del trasferimento tecnologico dal mondo della ricerca al mondo delle Imprese. Insieme alla componente riferibile al Consiglio Nazionale delle Ricerche del distretto abbiamo coinvolto alcune imprese tarantine in un percorso di sperimentazione ed applicazione di tecnologie “Verdi” per la bonifica dei suoli contaminati. Tecnologie quindi prive di impatti negativi collaterali ed assolutamente meno dispendiose di quelle tradizionali. A questo si associa un percorso di possibile valorizzazione degli scarti di potatura inseribili in un contesto di economia circolare. Il livello di maturazione raggiunto da queste tecnologie ha poi conseguentemente portato alla nascita di Phytotech Srl.
Quali sono gli obiettivi?
Phytotech intende proporsi sul mercato nazionale e sono solo, affiancando alle tecnologie di Fitoremediation le specifiche competenze maturate dal Cnr nel settore delle foreste urbane e periurbane. Un campo questo di grande attualità, dove Phytotech è in grado di proporsi sulla base delle esperienze maturate dai propri soci in questo settore: dalla selezione delle specie vegetali (arboreee ed arbustie) più adatte alle specifiche realtà territoriali, soprattutto in funzione delle diverse capacità di adsorbire inquinanti atmosferici attraverso l'apparato fogliare, alle modalità di monitoraggio e gestione della foresta.
Il focus principale sarà su Taranto?
Taranto è sicuramente il punto di partenza. Molte della esperienze di cui parlavo sono state condotte a Taranto. Ricordo: gli interventi di decontaminazione in contrada Cimino Manganecchia (area decontaminata, da Pcb e metalli pesanti tramite piantumazione di Pioppi Monviso); le sperimentazioni sulla efficacia depurativa dell’area di alcune specie arboree nel quartiere Tamburi e di alcune specie arbustive in zona Industriale. La proiezione, come dicevo non può che essere nazionale, ma anche internazionale. Phytotech sarà presente al Focus Ambiente, organizzato da Ice, del 21 Marzo a Belgrado, insieme con altre aziende del Dipar.
Di quali collaborazioni si avvarrà?
Sicuramente rimarrà molto stretto il rapporto con gli istituti Cnr da cui provengono alcuni soci, ma le più recenti esperienze hanno coinvolto anche le università di Bari Roma e Bologna. Contiamo di continuare su questa strada.