BARI - Sono 40 i candidati alla nomina a direttore generale dell’Adisu, l’agenzia regionale per il diritto allo studio. Sarà una commissione interna alla Regione, dalla prossima settimana, a effettuare la valutazione delle candidature presentate all’avviso pubblico per sostituire Gavino Nuzzo, il direttore che si è dimesso (su richiesta del governatore Michele Emiliano) all’indomani dell’avvio di una inchiesta della Procura di Bari.
Tra i candidati ci sono numerosi dirigenti regionali a partire da Maria Raffaella Lamacchia (attuale commissario) e Costanza Moreo (Patrimonio). Ma c’è anche Marco Cataldo, di Lecce, che due estati fa correva per la carica di presidente (poi andata ad Alessandro Cataldo, omonimo, cugino del marito dell’assessore regionale Anita Maurodinoia). La commissione è composta dal capo del dipartimento Salute, Vito Montanaro, e dai dirigenti Antonella Caroli e Francesco Solofrizzo: dovranno indicare una terna di candidati tra cui, poi, il governatore Emiliano effettuerà la nomina. La legge istitutiva dell’Adisu richiede cinque anni di esperienza come dirigente, possibilmente in materia di diritto allo studio.
L’agenzia è da più di un anno nell’occhio del ciclone per l’inchiesta della Procura condotta dal pm Savina Toscani, che ipotizza l’esistenza di un sistema di favori collegato alla politica: in questo caso, all’attività di Alessandro Cataldo (marito di) e della sua lista «Sud al Centro». Cataldo è sotto indagine nell’altro fascicolo per associazione a delinquere finalizzata al voto di scambio, in cui sarebbero emersi rapporti paralleli a quelli nel mondo del diritto allo studio, in particolare con l’università privata Pegaso (estranea all’inchiesta) di cui Cataldo organizza i corsi.
Da ormai molti mesi un «corvo» racconta ciò che accade in Adisu con lettere anonime che arrivano anche alla Regione e ai giornali. Come per l’Arpal, anche qui ci sono «coincidenze»: i vincitori dei concorsi pubblicano su Facebook i post di Sud al Centro, o sono stati candidati, o sono parenti di candidati della stessa lista. Tra i vincitori dei concorsi del 2021 c’è pure la sorella di Marco Cataldo, che è tra i favoriti per la nomina a direttore generale insieme alla Lamacchia.