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Rifiuti in Puglia, Ager e Aqp vanno avanti malgrado i dubbi in commissione Ambiente

 
Mimmo Mazza

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Mimmo Mazza

Rifiuti in Puglia, Ager e Aqp vanno avanti malgrado i dubbi in commissione Ambiente

L’Anci «Non abbiamo avuto la possibilità di esaminare i documenti». Per acquisire le quote di Aseco utilizzati i fondi dell’ecotassa

Mercoledì 08 Marzo 2023, 12:50

BARI - Malgrado le incertezze normative, l’assenza di un mandato esplicito da parte dei sindaci pugliesi e un parere dell’Anci espresso senza valutare alcun documento o piano, Ager e Aqp marciano speditamente verso la creazione di una società per la realizzazione e la gestione degli impianti necessari a chiudere il ciclo dei rifiuti. È quanto emerso ieri mattina nel corso dell’audizione nella commissione Ambiente del Consiglio regionale, presieduta da Paolo Campo (Pd) di tutti i protagonisti della vicenda, audizione chiesta dai consiglieri Fabiano Amati (Azione) e Marco Galante (M5s) a seguito degli articoli pubblicati dalla Gazzetta.

Diversi i quesiti posti da Amati: il parere dei Comuni, la procedura immaginata, la compagine societaria ed il tipo di operazione societaria industriale, per arrivare infine al gestore che dovrà dire la sua opinione rispetto al programma. La prima risposta è stata data dalla presidente di Ager Fiorenza Pascazio. «La riflessione su questa operazione è nata diversi anni fa proprio all’interno dell’Ager, ed è stato ritenuto opportuno e condivisibile - ha spiegato la Pascazio - che per una maggior partecipazione e consapevolezza di informazione, Anci fosse la sede dove poter condividere questo passaggio, che ha avuto origine nel luglio del 2019, per giungere alla decisione deliberata lo scorso primo marzo dal Comitato dei delegati, che ha visto la partecipazione allargata di 150 amministratori che hanno condiviso l’operazione da portare avanti».

Il punto di vista espresso dal presidente di Anci Puglia Ettore Caroppo, però ha lasciato intendere che di fatto Anci non ha mai avuto un documento su cui esprimersi in maniera sostanziale in quanto c’è stata unicamente una prima condivisione da parte dei comuni rispetto al percorso ma senza il necessario chiarimento rispetto al ruolo dei Comuni all’interno della nuova struttura e al cronoprogramma.

Il direttore generale di Ager Gianfranco Grandaliano, dal canto suo, ha sottolineato che Ager è un ente autonomo che non dipende dalla Regione Puglia e non ha finanziamenti della Regione per il mantenimento. «Una volta che viene espresso l’indirizzo politico dal Comitato dei delegati, composto da sei sindaci in rappresentanza di tutte le province, il ruolo di Ager - ha spiegato Grandaliano - è quello di dare mandato all’indirizzo politico del comitato dei delegati. È l’unico ente che può affidare, come l’autorità idrica pugliese, un servizio del trattamento e di smaltimento di recupero e di riciclo per la raccolta dei rifiuti urbani, perché esercita in modo collettivo le funzioni fondamentali attribuite ai comuni. Un’eventuale società composta da tutti i comuni della Puglia non potrebbe affidare in house alcun servizio di trattamento perché la competenza esclusiva è quella di Ager». Grandaliano non ha fatto mistero dei paletti temporali e giuridici insorti con l’entrata in vigore del nuovo testo unico sui servizi pubblici, paletti che ritiene di superare completando l’operazione entro e non oltre il prossimo 29 marzo.

Il presidente di Aqp Laforgia ha specificato che Aqp possiede Aseco dal 2009 e che ha avuto un atto di indirizzo della Regione Puglia, socio unico di Acquedotto pugliese, per aprire Aseco alla partecipazione dei comuni pugliesi attraverso Ager. Il ruolo di Aqp sarà di tipo industriale per ridurre i costi di smaltimento dei rifiuti.

In conclusione, l’assessore Anna Grazia Maraschio ha detto che ci saranno ulteriori approfondimenti per dare una visione strutturale della gestione dei rifiuti in Puglia.

La seduta è stata aggiornata al 21 marzo per conoscere nel dettaglio quanti Comuni sono favorevoli e quanti contrari all’operazione e capire meglio le modalità di partecipazione degli stessi comuni, le quote di partecipazione, la fonte normativa che consentirà ad Ager tale operazione. Tutti quesiti che sono stati sollevati dai consiglieri Amati, Ventola e Galante ma che non hanno ottenuto ieri mattina una chiara risposta.

«La nuova società pubblica per la gestione dei rifiuti, attraverso l’ingresso dei comuni nella società Aseco - dicono il consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, i consiglieri Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo - prevede il dominio assoluto di Ager, usando la titolarità dei comuni ed eludendo la legge sul divieto di partecipazione della stessa Ager nella gestione del servizio. Su questo punto specifico spiace dover constatare continue contraddizioni nel fornire le giustificazioni, utilizzando il metodo della dissipazione di parole, ossia congiungere in un ragionamento unitario argomenti profondamente diversi. Invece, la questione è molto semplice. Se si ritiene di dover realizzare il programma entro il 30 marzo prossimo per evitare il divieto legale di affidamento agli enti di governo dell’ambito o alle Autorità di regolazione, come si spiega poi una produzione di argomenti diretti a negare che Ager sia un ente di governo dell’ambito o un’Autorità di regolazione? Sul piano della decisione politica, emerge l’aver disposto della volontà dei comuni a loro insaputa, cioè senza che gli stessi comuni abbiano mai espresso parere di merito, così come riferito dal presidente Anci Ettore Caroppo».

«Per la parte finanziaria - dice il consigliere Galante (M5S) - l’operazione prevede l’acquisizione da parte dell’Ager di una partecipazione del 40% in Aseco, attingendo dall’ecotassa, nonostante non appaia sufficientemente chiaro se le risorse dell'ecotassa possano essere effettivamente impiegate per simili operazioni».

Ieri pomeriggio, i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia hanno incontrato gli amministratori locali per discutere della vicenda e raccogliere le loro opinioni.

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