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Accordo balneari, concessioni prorogate

 
Gianfranco Lattante

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Gianfranco Lattante

Accordo balneari, concessioni prorogate

Quelle attuali scadranno tra un anno. Fino a luglio c’è tempo per la mappatura

Venerdì 10 Febbraio 2023, 11:38

Un anno di proroga per le attuali concessioni balneari con l’apertura del mercato che slitta dal 2024 al 2025. E altri cinque mesi di tempo (fino al prossimo mese di luglio) per definire la mappatura delle concessioni esistenti.

Il nodo balneari è stato sciolto grazie all’accordo trovato tra le forze della maggioranza. La soluzione ha preso forma nell’emendamento al decreto Milleproroghe che, ieri mattina, ha avuto il via libera in commissione Affari Costituzionali e Bilancio al Senato.

Tra i primi firmatari dell’emendamento c’è il senatore leccese della Lega Roberto Marti, presidente della Commissione Cultura, Istruzione pubblica, Sport. «La Lega passa dalle parole ai fatti - ha commentato Marti - Abbiamo infatti ottenuto la proroga delle concessioni degli stabilimenti fino al 31 dicembre 2025. Questa soluzione ci consente di ascoltare le associazioni di categoria e allo stesso tempo tutelare i sindaci e gli amministratori locali dall’eccessivo potere discrezionale che gli era stato concesso, in modo da evitare ogni possibile controversia giuridica che li riguardasse». «Con l’emendamento della Lega - ha concluso - apriremo anche un tavolo tecnico per favorire l’ascolto e la partecipazione delle realtà coinvolte, con l’obiettivo di tutelare le imprese, che rischiano di perdere tutto e lasciare a casa migliaia di lavoratori». E insieme con gli altri senatori leghisti Massimiliano Romeo e Gian Marco Centinaio, Marti ha parlato «di massima osservanza delle direttive europee, ma nel rispetto degli interessi nazionali che per l’Italia in questo settore sono fondamentali».

L’emendamento contiene altri tre punti rilevanti. Il primo: l’istituzione di un tavolo tecnico con le associazioni di categoria. Il secondo: una mappatura del demanio marittimo, fluviale e lacuale che dovrà verificare compiutamente lo stato d’uso delle risorse pubbliche sia sul piano amministrativo che su quello della disponibilità di nuove aree da affidare in concessione. Il terzo (e non per questo meno importante): i comuni non potranno andare in ordine sparso e, quindi, bandire in autonomia procedure di evidenza pubblica prima che mappatura e censimento delle concessioni sia portato a termine.

Federbalneari Italia, con il presidente Marco Maurelli, esprime il proprio apprezzamento nei confronti della soluzione trovata dalla maggioranza, che ha ascoltato le richieste della categoria e accolto insieme al Governo e al Parlamento le esigenze del settore balneare italiano».

Mauro Della Valle, imprenditore leccese, presidente nazionale di Confimprese demaniali, ritiene che «l’anno di proroga sia necessario perché la politica proceda alla definitiva riforma del comparto balneare e demaniale in genere. In quest’anno, il governo deve procedere alla mappatura, ma anche valutare il diritto all’indennizzo».

Ma all’orizzonte ci sono delle ombre. C’è il rischio di una nuova procedura di infrazione da parte della Commissione europea perché l’emendamento non va nella direzione indicata dalle direttive di Bruxelles. Ma si rischia anche un conflitto con il Consiglio di Stato che aveva indicato il termine delle concessioni al 2023.

Il testo del decreto «Milleproroghe», una volta finito l’esame nelle commissioni, dovrà essere approvato dall’aula del Senato e poi dalla Camera dei deputati.

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