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Pd Puglia verso il congresso: le regole dopo la direzione

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Pd Puglia verso il congresso: le regole dopo la direzione

Boccia indirà la consultazione. In campo De Santis, Caracciolo e Minerva

Giovedì 05 Gennaio 2023, 12:01

BARI - Nel gran ballo del congresso nazionale del Pd, c’è anche in discussione il rinnovo dei vertici pugliesi del partito, che allo stato ha tutta la dirigenza decaduta ad eccezione del segretario regionale Marco Lacarra, con Francesco Boccia commissario ad acta per stabilire tempi e regole della consultazione nel tacco d’Italia.

Lacarra ha già dichiarato di non volersi ricandidare (anche perché si è autopromosso come candidato sindaco di Bari per il post Decaro), e così la scelta del nuovo leader pugliese è diventata un argomento che infiamma le chat dem.

Dopo le consultazioni dal basso dei mesi scorsi, e il lavoro preliminare svolto da Boccia con Decaro, Piemontese e la Capone come interlocutori, tutto si è cristallizzato allo stato dell’arte di questa estate, per l’irruzione delle elezioni politiche. Adesso il dossier torna rovente perché spetterà all’ex ministro chiarire i termini della questione, soprattutto stabilendo chi vota e quando si vota, nel perimetro statutario. Il timing - secondo indiscrezioni del Nazareno - sarà presumibilmente questo: la prossima settimana la direzione nazionale ufficializzerà i paletti sul tesseramento e sul termine per le iscrizioni, e subito dopo sarà emanato il regolamento barese.

L’incertezza sulle primarie nazionali Anche sulla data del duello finale per la segreteria - di fatto uno scontro tutto emiliano tra Stefano Bonaccini e Elly Schlein - non ci sono punti fermi. Letta ha indicato il 19 febbraio come data delle primarie, ma c’è una proposta di spostarle più avanti di una settimana, e sulla querelle Bonaccini ha mostrato il suo dissenso. Questi belletti aumentano l’incertezza nella base dem, con molti capi corrente e consiglieri regionali ancora indecisi su chi appoggiare tra Bonaccini, Schlein, De Micheli, Cuperlo (oltre all’outsider Antonio Guizzetti che potrebbe avere difficoltà nel raccogliere le firme necessarie per la competizione).

La guida del partito pugliese nei prossimi due anni sarà la posizione cruciale da cui indirizzare la dialettica interna e di coalizione in vista delle comunali (di Bari, Lecce, Brindisi e Foggia), nonché nelle successive regionali. Con Michele Emiliano e Antonio Decaro alla fine del doppio mandato e con una sola posizione di platino per l’eventuale scalata al seggio europeo (già ipotecato dall’uscente campana Pina Picierno, promossa vice da Bonaccini), il Tetris che attende il successore di Lacarra è davvero complesso, stante anche le scintille tra governatore e presidente Anci palesate con la discussione rovente sul codicillo “allunga legislatura” del consiglio regionale.

In un primo tempo indiscrezioni indicavano come aspirante alla segreteria Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale e ora pro Schlein (dopo aver presentato Bonaccini a Bari), ma da Lecce filtra un sostanziale disinteresse per questo incarico da parte della leader salentina (con sullo sfondo una incompatibilità statutaria per l’eventuale doppio incarico). Diventano così papabili per il post Lacarra il dirigente barese Domenico De Santis, emilianista di ferro e consigliere del governatore (già candidato alla segreteria provinciale barese), il salentino Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce (sempre di orientamento emilianista) e il barlettano Filippo Caracciolo, capogruppo regionale dem. Di sicuro non si può escludere che - nonostante le divisioni congressuali tra i due blocchi più ampi in campo, quello per Bonaccini e quello pro Schlein - in Puglia prevalga un profilo unitario, con una impronta tutta votata alla riconferma delle posizioni apicali dem nelle prossime amministrative e regionali.

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