Servono 48 ore dalla richiesta. Nel caso in cui il coronavirus si affacci dalle nostre parti e la situazione dove avere i caratteri di un’emergenza, alle strutture sanitarie già esistenti sul territorio, si potrebbe aggiungere un ospedale da campo Role2E.
Niente ritardi burocratici o logistici come spesso capita durante un imprevisto. Perché le capacità di schieramento e di funzionamento dell’ospedale da campo con le stellette (la lettera E finale della sigla sta per Esercito) sono state già testate a fine ottobre, proprio nel capoluogo pugliese, con l’esercitazione Auriga.
Non solo. Ma anche l’interoperabilità tecnico-sanitaria tra le varie componenti istituzionali messe in campo (Forze armate, Croce rossa civile e militare, Protezione civile e Servizio sanitario) è stata promossa a pieni voti. Per l’occasione si simulò lo scenario legato ad uno tsunami a seguito di un sisma verificatosi lungo le coste pugliesi. Le procedure e le strutture, naturalmente, sono identiche nonostante cambi l’elemento scatenante. Addirittura nel Role2E si attivò un reparto di biocontenimento, lo stesso che potrebbe giocare un ruolo fondamentale nella gestione medica e nella cura della malattia, con tante di barelle speciali per trasportare malati affetti da patologie contagiose senza che i sanitari mettano a repentaglio la loro vita.
L’ospedale da campo venne allestito in corso Vittorio Veneto, nell’area del lungomare tra l’ingresso del porto e il comando della Guardia di Finanza. Trentacinque moduli furono montati su una superficie di 3.600 metri quadrati. La struttura, completamente autonoma sotto il profilo del funzionamento (dall’acqua all’energia elettrica) era dotata di reparti di radiologia, terapia intensiva, chirurgia, ginecologia, pediatria, odontoiatria, di un poliambulatorio e di altri ambienti per la cura dei degenti.
Un’esperienza dunque importante, utile nel caso dovesse peggiorare la situazione e trasformarsi in un’emergenza. In questi giorni si stanno mettendo a punto anche piani per eventuali rinforzi di posti letto. Inevitabile il coinvolgimento dei comandi militari che in Puglia possono contare su strutture demaniali idonee anche alla quarantena in caso di necessità. Il Coi, il Comando operativo interforze, ha individuato la scuola volontari di Taranto dell’Aeronautica militare il punto di riferimento regionale. Purtroppo l’ospedale militare del capoluogo pugliese è stato dismesso da tempo. Demolizione invece per il treno soccorso della Croce rossa, capace di ospitare 300 degenti, oltre a personale e attrezzature, su 16 carrozze, che per diversi anni ha sostato nello scalo di Bari Parco Nord.