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Anziani e nuove generazioni, esercizi di comunità inclusive

Anziani e nuove generazioni, esercizi di comunità inclusive

 
redaZIONE PRIMO PIANO

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Anziani e nuove generazioni, esercizi di comunità inclusive

Realtà importantissima del Terzo Settore è ADA la Rete associativa di associazioni dei diritti degli anziani. Portavoce nazionale della Rete è Antonio Derinaldis

Sabato 17 Maggio 2025, 14:06

15:50

Realtà importantissima del Terzo Settore è ADA, la Rete associativa di associazioni dei diritti degli anziani con circa oltre 140 enti affiliati, 30mila iscritti e 1700 volontari di tutte le età. Antonio Derinaldis è il portavoce nazionale della Rete.

Quale è la situazione della persona in età anziana oggi?

«La presenza di circa 700 milioni di persone anziane oggi nel Mondo, con una tendenza di oltre 1 miliardo nel 2050, apre scenari complessi. Non da meno è il quadro sociale italiano con il suo 23 % di popolazione over 65 oggi e con un trend in crescita di oltre il 35% domani, in particolare nel 2050».

Cosa può fare oggi il terzo settore su questo tema?

«Il Terzo Settore, leader globale in Europa e nel Mondo, si inserisce in questo contesto quale processo di innovazione sociale ad alto impatto plurimo di prossimità. Questo definisce un ruolo nella società da autentico attore del cambiamento, da trasformatore sociale e, non ultimo, da attivatore di solidarietà».

C'è ancora spazio per una «intergenerazionalità» attiva?

«Le generazioni sono mutate; in particolare i boomers, la generazione X, la generazione Y, i millenials, i nativi digitali e da pochi mesi “gli immersivi della generazione del metaverso”, ridisegnano un nuovo mondo e il Mezzogiorno vive con grande intensità il cambiamento in atto. Una comunità dove l'intergenerazionalità lascia spazio alla multigenerazionalità, età abitabili nel confronto sperimentale quotidiano. Si tratta di abbracciare il pionierismo solidale tipico dell'innovazione sociale riformista».

È l'inizio di una nuova era del dialogo tra le generazioni?

«È l'alba di una nuova epoca, quella della “ageità” con l'idea di sperimentare le comunità inclusive, le città pronte alla longevità, la medicina digitale, il superamento del learning divide, la sapienza resiliente di cui le persone anziane sono memoria e testimonianza, l'agetech, la silver ecology, il metaverso relazionale. C'è tanta sofferenza e disagio sociale».

Un augurio per il futuro delle persone anziane e il ruolo centrale del terzo settore alla luce anche degli insegnamenti di Papa Francesco?

«Mi auguro che tutti insieme possiamo ripensare un nuovo umanesimo sociale e modelli di alleanze trasformatrici richiamati sia nella Laudato Si sia nella Fratelli Tutti al passo dei tempi. Papa Francesco ha istituito l'Università del Senso per educarci a dare significato al vivere e all'impegno sociale per le persone anziane e il rapporto con le nuove generazioni, non sempre necessariamente mediate da un algoritmo. Leone XIV proseguirà nella modernità questo cammino».

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