Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’assessora regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio hanno scritto una lettera al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto e al presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti Jacopo Morrone per chiedere specifiche risorse economiche aggiuntive per supportare le amministrazioni locali nelle attività di bonifica delle aree interessate da rifiuti abbandonati.
Viceministro Vannia Gava, tra le sue deleghe c'è la bonifica dei siti contaminati: cosa ne pensa?
«Conosco bene il tema, riguarda la Puglia ma anche altre zone del nostro Paese, purtroppo. Penso che si tratti di un fenomeno deprecabile che penalizza non solo l’ambiente, ed in Puglia ve n’è uno straordinario e meraviglioso, ma anche i tantissimi operatori onesti del settore, ritardando le riforme che stiamo mettendo in campo per una corretta gestione e valorizzazione del rifiuto, che voglio sottolineare essere risorsa: un’inversione di approccio sulla quale stiamo lavorando molto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con l’obiettivo di ridurre drasticamente il conferimento in discarica e potenziare l’economia circolare. Non solo. Perché all’interno del PNRR grande attenzione e cospicue risorse sono destinate proprio al potenziamento di una impiantistica moderna ed efficiente che, unitamente alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica, è tra le chiavi per evitare che illeciti di questo tipo continuino a proliferare. Di queste risorse, solo alla Puglia sono andati nel 2023 quasi 90 milioni di euro».
Negli ultimi anni in Puglia ci sono il sequestro di oltre 5.000 siti potenzialmente contaminati: come si può arginare il fenomeno?
«Sensibilizzazione, controllo, prevenzione. In considerazione delle caratteristiche del fenomeno, al fine di contrastare le attività di traffico ed abbandono illecito, il Ministero è intervenuto attraverso due precisi strumenti che riguardano la tracciabilità dei rifiuti e il monitoraggio attraverso satelliti. Il primo è il RENTRI, il registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti che, digitalizzando pienamente queste attività, consentirà di aiutare le autorità di controllo nella loro attività di prevenzione e contrasto della gestione illecita, tenendo traccia di tutti i rifiuti e dei loro movimenti. Con riferimento, invece, al monitoraggio attraverso satelliti, si tratta di una precisa misura PNRR per l’attuazione di un sistema avanzato ed integrato, destinato anche al rilevamento degli illeciti ambientali. Il Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale, alle dipendenze del MASE, svolge, peraltro, un lavoro importante su questo fronte, garantendo uno standard di controllo e repressione sempre più elevato».
Come valuta l’impegno profuso da enti e istituzioni?
«Come Ministero siamo impegnati a promuovere un processo di transizione a trecentossessantagradi, non solo ecologica ma anche culturale. Le do un dato: 50 milioni di euro per la bonifica dei siti orfani sono stati stanziati solo in Puglia, a riprova dell’attenzione che il MASE ha per la Regione, sia in fase di programmazione che sul fronte della cospicuità delle risorse impegnate. Certamente ci muoveremo ulteriormente, verificando la possibilità di individuare altri possibili strumenti da cui attingere per affrontare l’emergenza. Il governo fa e farà sempre la sua parte. Fermo restando che si tratta di misure emergenziali; il grosso del problema va affrontato in maniera strutturale, attraverso la repressione delle ecomafie, sistemi informatici di controllo dei rifiuti e contrasto agli illeciti e una grande, capillare campagna di sensibilizzazione ambientale».
La Regione Puglia giustifica la richiesta di specifiche risorse economiche aggiuntive anche con il summit del G7, previsto proprio in Puglia dal 13 al 15 giugno e dunque la necessità di tutelare l’immagine: giustificazione valida?
«La Regione Puglia non deve richiederli per il G7 ma per ieri, oggi e domani. I cittadini pugliesi meritano attenzione e rispetto a prescindere da questa importantissima vetrina internazionale che l’attende. Parliamo di una regione che risorse di primo livello, uno scrigno di biodiversità unico nel panorama nazionale per la tutela del quale dobbiamo sentirci tutti impegnati. Il Ministero lo è».