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«Bari, un civico pure a destra per parlare meglio ai cittadini», parla Luigi De Santis

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

«Bari, un civico pure a destra per parlare meglio ai cittadini», parla Luigi De Santis

«Su candidatura decidono i partiti, ma c’è metodo nuovo»

Domenica 15 Ottobre 2023, 14:15

«Bisogna capire se un candidato civico può servire per avere maggiore appeal nei confronti dei cittadini. Ma è una scelta che spetta ai partiti, al termine di questo percorso di confronto che finalmente è partito». Luigi De Santis, presidente di Orbita, ieri mattina si è collegato da Capri (dove partecipava al congresso dei Giovani industriali in qualità di delegato Ance) all’appuntamento organizzato da Fratelli di Bari sui pilastri della programmazione elettorale. E a Capri ha incontrato il ministro Raffaele Fitto, che resta punto di riferimento della politica pugliese. Ma non si parla di candidature: «Al tavolo – dice l’imprenditore barese – abbiamo ribadito che è fondamentale l’ascolto sui contenuti. Finora abbiamo discusso troppo sui nomi e poco sulle esigenze della città».

E quali sono secondo voi queste esigenze?

«Bari non ce l’ha ancora fatta, ce la deve fare. Ci sono lodevoli processi avviati ma ancora troppe zone d’ombra. Quando diciamo che la città è un palcoscenico luminoso con un retropalco polveroso intendiamo questo. Non ci vogliono scienziati per guidare le strategie, serve solo una conoscenza approfondita che si ottiene parlando con i cittadini: sono loro le sentinelle sui territori. C’è una Bari a due velocità, quella che amiamo raccontare a chi viene da fuori e quella difficoltosa da vivere per i baresi. Chi deve amministrarla dovrà renderla veramente europea facendo scelte molto caratterizzanti».

Il che chiama in causa l’urbanistica, che per i costruttori è da vent’anni un tema delicato.

«È evidente che esiste un tema urbanistico da affrontare con coraggio, ma anche un tema legato alla coscenza civica anche nelle piccole cose, penso alla raccolta differenziata».

Sì, ma l’urbanistica: si parla da 15 anni di un nuovo piano regolatore, lei come la pensa?

«A Bari serve intanto avere un assessore all’urbanistica che non sia così distratto da altre incombenze. Sarebbe già importante. Questa è una materia complessa che non riguarda solo i costruttori. Quando parlo di coraggio nelle scelte significa parlare di qualcosa che riguarda la città intera per evitare che alcune zone di Bari non siano adeguatamente servite e ci sia disagio sociale. Bisogna discutere di tutto, in una interlocuzione costante anche con gli organi professionali».

A Bari il centrodestra perde da esattamente vent’anni. Per questo ritiene che bisogna guardare fuori dal recinto dei partiti?

«Non ritengo che il candidato debba necessariamente essere espressione della società civile, ma solo laddove i partiti ritengano che in questo modo si possa entrare maggiormente in sintonia con i cittadini. Per evitare, magari, che un candidato espressione dei partiti classici parli solo a chi la politica la mastica e se ne interessi. In questo senso potrebbe avere una freschezza in più. Poi comunque sono i partiti che scelgono».

Voi come Orbita sarete comunque in campo alle elezioni?

«Nessun tabù. Proviamo per ora a fare politica fornendo ragionamenti e contenuti, poi vedremo chi avrà voglia di ascoltarci e portare avanti queste idee. L’niziativa di Fratelli d’Italia di oggi è interessante ed è in linea con il progetto che abbiamo lanciato due settimane fa».

Non è che in qualche modo con la ricetta civica state cercando di imitare il modello del centrosinistra di Emiliano?

«Ogni fase storica ha i suoi interpreti. Con Decaro a Bari si chiude un ciclo. Io mi riconosco nella marea dei moderati. Alle amministrative, il nostro studio lo dimostra, la gente guarda poco il “colore” di chi si candida ma piuttosto cosa fa e il linguaggio di verità, che indica cosa si può fare e non fare. E magari riesce ad avere interlocuzione con tutti i pezzi della società».

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