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«Tanti moderati guardano a FI e al Ppe», parla D'Attis

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

«Tanti moderati guardano a FI e al Ppe», parla D'Attis

«Bene Nordio sull’abuso d’ufficio, le altre priorità le decide la coalizione»

Mercoledì 19 Luglio 2023, 13:11

Mauro D’Attis, deputato e coordinatore regionale azzurro, che succede in Forza Italia dopo il Consiglio nazionale, e l’elezioni di Antonio Tajani come leader nazionale?

«Il segretario renderà Fi protagonista delle prossime elezioni europee, avendo come bussola il popolarismo. Il partito rappresenterà il baricentro della politica europea. A noi spetta il compito di radicare e rafforzare la nostra comunità sul territorio: non a caso Tajani ha già convocato i responsabili regionali per preparare i prossimi appuntamenti elettorali e il tesseramento. E prima delle elezioni per Bruxelles terremo anche i congressi territoriali».

I capisaldi della nuova stagione forzista?

«Vogliamo tenere fede al sogno di Silvio Berlusconi per una Italia con una giustizia giusta. Auspichiamo uno stato che aiuti le imprese e crei le condizioni per una migliore e piena occupazione, e lavoriamo per una fiscalità che non opprima i cittadini».

Come giudica il percorso riformista del ministro Carlo Nordio?

«Sta dando una spinta importante per porre rimedio a problemi della giustizia come l’abuso d’ufficio, ma ha fatto bene il premier Giorgia Meloni a frenare la discussione su altri profili. Sull’abuso si interviene perché c’era una vera emergenza, sul resto Nordio è un ministro della maggioranza che propone ma è il centrodestra a indicare le priorità. Tra queste, per noi di Fi, c’è la separazione delle carriere per i magistrati».

Si parla di nuovi ingressi nel partito.

«Abbiamo tanti dialoghi aperti. Ambienti moderati e liberali guardano al Partito popolare europeo. Il popolarismo è alternativo al Pd radicale della Schlein e tanti che vengono dalla storia della Dc guardano a noi per la nostra collocazione nel Ppe».

Con il renziano Ettore Rosano…

«Ettore è tra gli interlocutori di Forza Italia tra i centristi che vivono l’inquietudine di questa fase. Nessun trattativa, c’è un rapporto di amicizia e una consolidata stima reciproca».

In Puglia?

«C’è sempre il solito Emiliano che inquina i pozzi ma credo che il vento del centrodestra - che sta governando bene a livello nazionale - sarà più forte di queste manovre di palazzo».

Eppure pesca ancora nel centrodestra, come nel caso dell’adesione a Con di Michele Boccardi.

«Vale sopra tutti il selfie che Emiliano si è fatto con la Schlein. È un presidente di sinistra che cerca di mettere insieme tutto e il contrario di tutto anche perché il Pd è in difficoltà come lo stesso “sistema” del presidente pugliese».

Il centrodestra quando si riunisce?

«Più delle riunioni contano i fatti. Ci vedremo per le comunali di Foggia la prossima settimana, poi riprenderemo anche i dossier per Lecce e Bari. La priorità è costruire liste competitive dei nostri partiti».

Riproporrete il “modello Brindisi”, città riconquistata dopo il quinquennio della sinistra di Riccardo Rossi?

«Lì non abbiamo fatto troppi incontri, abbiamo pensato al messaggio di rinnovamento che i cittadini si aspettavano. La gente ci chiede concretezza».

L’Udc di Massimo Cassano è parte dell’alleanza?

«A Brindisi stava con noi. È chiaro che ci sono posizioni che gli amici Udc dovranno chiarire a livello locale».

C’è anche un civismo di centrodestra?

«Non partecipiamo alle compravendite ma ambiamo a riunire chi è alternativo a Emiliano e ai 5S. C’è un civismo che si avvicina a noi perché condivide una visione, non perché riceve una poltrona prima di passare con Emiliano, come nel caso di chi è diventato civico e insieme assessore alla Sanità alla Regione…».

Forza Italia torna nelle piazze e nelle spiagge nelle prossime settimane?

«Partirà una mobilitazione estiva, che riguarderà le battaglie storiche liberali e il tesseramento».

Alle Europee…

«Spero che la Puglia possa portare candidature forti nelle liste azzurre del Sud. Vogliamo eleggere un eurodeputato pugliese nelle elezioni di giugno 2024».

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