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«Noi Forrest Gump corriamo sulla spesa», Decaro presenta i dati alla kermesse «Missione Italia 2021-2026»

 
Redazione Primo Piano

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«Noi Forrest Gump corriamo sulla spesa», Decaro presenta i dati alla kermesse «Missione Italia 2021-2026»

Ai Comuni sono stati assegnati 36,3 miliardi di euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza al 31 maggio, il 91% della dotazione finanziaria che era prevista finora per loro e si confermano «primi investitori in opere pubbliche del Paese»

Giovedì 06 Luglio 2023, 10:55

Ai Comuni sono stati assegnati 36,3 miliardi di euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza al 31 maggio, il 91% della dotazione finanziaria che era prevista finora per loro e si confermano «primi investitori in opere pubbliche del Paese». Tutti gli altri soggetti attuatori del Pnrr, nello stesso periodo, si sono fermati al 46% della dotazione prevista. «I progetti dei Comuni c’erano, erano buoni e hanno superato tutte le verifiche», ha rivendicato, con un certo orgoglio, il presidente di Anci, Antonio Decaro, presentando questi dati alla kermesse «Missione Italia 2021-2026».

Vi hanno partecipato sindaci da tutta Italia, che stanno correndo come «Forrest Gump», secondo Decaro, per rispettare le scadenze, ma anche diveri ministri e la direttrice generale della task force Ripresa e Resilienza della Commissione europea, Cèline Gauer, che ha fatto il punto sull’avanzamento dei progetti del Pnrr. Da Gauer, è arrivato un sostanziale benestare: «dobbiamo mantenere lo slancio e continuare a fare il buon lavoro fatto finora, fino al 2026», ha detto la responsabile Ue della task force parlando dell’implementazione del Pnrr in Italia e si è detta ottimista. «L’accelerazione è stata impressionante dal 2021, abbiamo già visto gli effetti di stabilizzazione del Pnrr sull’economia», ha dichiarato. Lo sforzo chiesto al Paese è «enorme», ha riconosciuto la capa dei tecnici Ue, e la prima sfida il tempo con la «scadenza assoluta» di giugno 2026 per i progetti.

La kermesse alla Nuvola è stata occasionedi confronto tra i primi cittadini italiani e il Governo. Dal problema dellasemplificazione delle procedure» a quello personale, compreso l’aumento dei prezzi con la richiesta di risorse maggiori da parte del governo, l’elenco è lungo. «I Comuni stanno facendo la loro parte», ha detto Decaro. «È positivo in particolare il ruolo delle amministrazioni del Mezzogiorno dalle quali arriva il 54% di tutti i progetti comunali. L’Europa aveva imposto all’Italia una riserva di almeno il 40% di risorse destinate al Sud, «noi quel vincolo lo abbiamo addirittura travolto.Secondo i dati dell’Anac – ha aggiunto – sulle 102mila gare d’appalto bandite fin qui in Italia da tutti i soggetti attuatori, 52mila cioè più della metà sono state bandite dai Comuni. Gli investimenti fissi lordi dei Comuni sono aumentati del 70% nel 2023 rispetto al 2017». C’è poi un obiettivo del Pnrr che sta particolarmente a cuore delle famiglie italiane, cioè i 264mila posti in più negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia: «L’allarme sui possibili ritardi era comprensibile, ma si sta rivelando infondato. Quasi il 90% dei progetti infatti è stato assegnato».

Dalla Legacoop Puglia, invece, l’allarme del presidente Carmelo Rollo dopo l’incontro dei vertici nazionali con il ministro Raffaele Fitto. «Da settimane sentiamo parlare di ricognizione sull’andamento della spesa negli ultimi due settennati di programmazione. il rischio che stiamo correndo è quello di perdere tempo prezioso sui programmi di spesa futuri. È l’analisi che provoca la paralisi. Infatti - spiega - il lavoro di ricognizione che dura ormai da settimane sta di fatto bloccando l’assegnazione alle regioni di 25 miliardi di Fondi per lo Sviluppo e la Coesione, di cui 22 miliardi al Sud. Una situazione di stallo che ci preoccupa se pensiamo alle migliaia di imprese, molte cooperative, che hanno progettato, investito ed ora brancolano nel buio. Preoccupa anche il fatto che si stia ragionando su una gestione centralizzata del FSC, sottraendo in questo modo spazio e azione alla progettualità territoriale: una gestione centralizzata sarebbe paralizzante per tutto il sistema. Vada per la ricognizione, vada per la verifica sull’andamento della spesa, vada anche per i correttivi, ma il sistema dell’assegnazione delle risorse non può essere sul bastone e la carota». 

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