L'emergenza sotto le feste diventa più grave, ma il problema, in realtà, è a monte. In tutta la Regione. L'allarme lanciato dai sindacati riguarda la grave carenza di personale medico per coprire i turni della Continuità Assistenziale (ex guardia medica) e del servizio 118: centinaia di ore di assistenza verranno meno durante le festività nella Asl Bari e non solo, diverse sedi si troveranno sguarnite del servizio e, così, i cittadini in cerca di aiuto si riverseranno al pronto soccorso anche per un'influenza. Per citare un numero: alla postazione del 118 di Polignano, da oggi alla fine del mese di dicembre ci sono 7 giornate completamente scoperte e 4 giorni in cui solo 2 dei 3 turni vedono un medico presente.
«Il problema è strutturale: l'Asl Bari è sotto i 50 medici nel servizio di emergenza, Lecce ha 21 medici, Taranto 15, Brindisi 12, 23 a Foggia e 8 nella Bat. Parliamo del 25%-30% di medici presenti su una pianta organica complessiva di 525 - spiega Nicola Gabello, medico di famiglia e segretario Regionale di FIMMG per il settore 118 -. A novembre abbiamo avuto un tavolo tecnico in Regione, la situazione numerica è arci nota. Avevamo chiesto la proroga di un progetto estivo che comprendeva 30 euro l'ora di straordinari, oltre le 164 ore che devono essere comunque garantite. I medici fanno il loro, non di più, tenendo presente che non sono tenuti a farlo, soprattutto quando si è in una situazione emergenziale sotto organico».
«Questa misura doveva essere un incentivo per far lavorare i medici di più dal 1° dicembre al 31 gennaio - continua -, un periodo caldissimo. Ieri abbiamo avuto notizia dalla Regione che l'accordo è ancora al vaglio per l'eventuale copertura. Questa cosa ci ha lasciato allibiti, soprattutto date le tempistiche. In questi due mesi abbiamo gettato le basi per il rinnovo del contratto integrativo regionale vecchio di 15 anni, completamente anacronistico. Nel frattempo, infatti, la situazione si è stravolta, tra pensionamenti, aggressioni e un settore ormai non più appetibile».
«Inoltre, se togliamo i medici dalla continuità assistenziale, i pazienti dove andranno? Al pronto soccorso, anche per una semplice febbre» conclude Gabello. Sotto Natale la carenza di personale ormai cronica si sommerà, infatti, all’andamento della curva epidemica influenzale che è in crescita e proprio durante le festività natalizie comporterà un significativo aumento dei casi.
















