Giovedì 18 Dicembre 2025 | 16:15

Cerignola, sequestro da 600mila euro per uno «specialista» di assalti ai portavalori: tra i beni una palestra e un parrucchiere

Cerignola, sequestro da 600mila euro per uno «specialista» di assalti ai portavalori: tra i beni una palestra e un parrucchiere

 
Redazione online

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Cerignola, sequestro da 600 milioni per un «specialista» di assalti ai portavalori: tra i beni una palestra e un parrucchiere

foto d'archivio

L’uomo, latitante per più di un anno tra il 2015 ed il 2016 e condannato a 17 anni di reclusione, fu catturato in un casolare tra le campagne di Stornara

Giovedì 18 Dicembre 2025, 14:02

15:11

Ammonta ad oltre 600mila euro il valore dei beni sequestrati a un pluripregiudicato di Cerignola (Foggia), coinvolto in diverse rapine a istituti di credito e assalti ai portavalori, eseguito dalla polizia e dalla guardia di finanza sulla base di un decreto emesso dalla sezione per le misure di prevenzione del tribunale di Bari. Tra i beni sequestrati figurano uno dei più rinomati saloni da parrucchiere di Cerignola, una nota palestra di boxe, quote sociali di un bar tabaccheria ed i rapporti finanziari intestati all’uomo ed ai suoi familiari nonché alle attività economiche a loro riconducibili.

L’uomo, latitante per più di un anno tra il 2015 ed il 2016, nel tentativo di sottrarsi a una condanna a 17 anni di reclusione, fu catturato dai poliziotti del servizio centrale operativo e dalla squadra mobile in un casolare tra le campagne di Stornara. Il suo nominativo, a quanto si apprende, rientrerebbe anche nella relazione del prefetto di Foggia che, nell’ottobre 2019, portò allo scioglimento del consiglio comunale di Cerignola per infiltrazioni mafiose.

Stando a quanto accertato, nel periodo compreso tra il 1995 ed il 2018, si era reso responsabile di una pluralità di reati contro la persona e contro il patrimonio ed è stato riconosciuto "soggetto connotato da pericolosità sociale».
Le indagini patrimoniali condotte dalla guardia di finanza tra il 2011 e il 2024 hanno messo in evidenza «come la capacità reddituale lecita dell’uomo e dei suoi familiari non fosse tale da giustificare, complessivamente, l’accrescimento patrimoniale»

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