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Vendemmia in Basilicata
«Scarsa ma qualità salva»

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

vendemmia primitivo

Il clima ha creato danni alla produzione. Secondo l'organizzazione degli agricoltori è tra le più scarse del Dopoguerra

Sabato 09 Settembre 2017, 12:47

Nonostante la prossimo vendemmia in Basilicata sia, nelle previsioni, «tra le più scarse del dopoguerra, ma la qualità è salva": lo ha reso noto la Coldiretti di Basilicata, al termine di un’analisi della raccolta dell’uva, che «sta entrando nella sua fase clou».
Secondo l’organizzazione di categoria, «a determinare il calo della produzione è stato il bizzarro andamento climatico con un inverno asciutto e più mite, un precoce germogliamento della vite che ha favorito danni da gelate tardive ma anche siccità persistente e episodi localizzati di grandinate. Nella nostra regione il calo in generale è del 30 per cento. In particolare la vendemmia del 'moscatò ha prodotto un’ottima qualità con profumi e colori eccezionali, anche se con un quantitativo inferiore.

Per quanto riguarda la vendemmia della 'malvasià si prevede un prodotto altrettanto ottimo. Per i principi di ottobre è prevista la raccolta dell’aglianico che si presenta come un’annata eccezionale per la qualità. Nel Vulture-Melfese il calo di produzione, per via delle avversità climatiche, si è attestato attorno al 25 per cento, inferiore rispetto al dato regionale - ha concluso la Coldiretti - in quanto i viticoltori sono riusciti a portare avanti un’irrigazione di soccorso ai vigneti, che ha premesso di garantire la qualità e la produzione».

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