Luigia Ierace
Il nuovo giorno deve aver portato buoni consigli. È stato cosi, ieri mattina, con i pali di piazza Mario Pagano. «Inamovibili», al punto da costringere l’impresa, l’assessore Falotico e il sindaco De Luca, venerdì sera ad arrendersi, bloccando tutto e rinunciando a proseguire l’attività, proprio mentre nelle stesse ore, uno dei progettisti del team dell’architetto Gae Aulenti, Antonio Maroscia, dichiarava alla Gazzetta «di non essere mai stato sentito sullo spostamento dei pali per l’allestimento del palco e le riprese del Capodanno della Rai».
Poi, a sorpresa, dopo meno di 24 ore, tutte le perplessità sono svanite e i pali, sollevati da terra, sono «caduti», uno dopo l’altro fino alle 17.25, quando l’ultimo rimosso, ha abbandonato la piazza, su un camion. Sono rimasti in piedi solo quelli sul lato delle magnolie (le piante non sarebbero proprio riusciti a spostarle!).
Allora, cosa è cambiato, anche a fronte del grido di allarme lanciato dallo stesso progettista: «speriamo sia un guaio temporaneo che non rovini il cuore del centro storico», e dello stesso tecnico che ha curato il rivestimento dei pali sulle «cautele da usare nella movimentazione degli stessi, raccomandando l’uso di fasce e non di catene e di adagiare i pali evitando di strisciarli». In sostanza, è un problema ben più grave quello che emerge da questa vicenda: «non si può programmare un intervento senza sapere cosa si deve rimuovere e come va rimosso. E che la presenza del progettista sarebbe stata utile: insomma non contattare a monte chi ha realizzato il progetto è stato controproducente».
A quel punto, però, inutile ogni recriminazione. «La piazza e i pali - come hanno sottolineato i progettisti - sono delle creature che abbiamo sentito nostre e un senso di responsabilità ci ha spinti a non assistere passivamente a quanto stava accadendo». In poche ore dallo stop di venerdì alla mattina di sabato, è partito il tam-tam, tra i progettisti, e preso atto che «i danni al rivestimento, dei pali, sono secondari e riparabili con gli accorgimenti del caso, ma il danno strutturale poteva essere davvero grave», è arrivato, gradito e risolutivo, l’intervento di chi ha progettato l’opera e ne conosce tutti i «segreti» e senza la cui supervisione non si sarebbe riusciti a portare avanti l’opera.
È accaduto quello che si sarebbe dovuto fare dall’inizio. Certo in piazza, non si è visto nessuno dei progettisti. Ma i loro consigli hanno consentito all’impresa di proseguire nei lavori, sciolti i dubbi. «Tutto tranquillo? I pali potranno tornare al loro posto senza problemi strutturali? Senza danni alla pavimentazione». L’impresa si dice serena. «Certo i pali dovranno essere ripuliti, alcuni, del resto, erano stati anche imbrattati; sarà quindi necessario un intervento di manutenzione. Poi si dovrà intervenire sui basamenti».
E i costi? Su chi graveranno? Gli interrogativi sarebbero tanti ma non da rivolgere a chi sta seguendo i lavori. Se ne parlerà dopo il concerto. Per ora, tolti i pali, tolto il problema per il grande show della Rai di Capodanno dalla piazza di Potenza. In una piazza che non esiste più. Quella di ieri sera e dei prossimi giorni non è «la più elegante piazza contemporanea di Gae Aulenti». Mentre imperversano le polemiche di «piazza», nella piazza delle polemiche. Ferita, con i pali «caduti» nella battaglia di Capodanno.