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Potenza, senza prospettive gli operai dell'indotto Stellantis

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

Potenza, senza prospettive gli operai dell'indotto Stellantis

Ieri la protesta davanti alla prefettura, in 170 della Sgl senza stipendio

Mercoledì 20 Marzo 2024, 15:12

Si appellano al prefetto di Potenza ed ai vertici regionali di Confindustria i lavoratori della SGL, l’azienda della logistica dell’indotto Stellantis di San Nicola di Melfi, da tempo, al centro di una grave crisi economica. Guidata da un curatore nominato dal Tribunale l’azienda nel 2022 ha chiuso con una perdita di 500mila euro, ripianata dalla Bcube azienda subappaltatrice, e nel 2023 con una nuova perdita di 650mila euro che la Bcube non intende ripianare. In questo difficile scenario, poi, si è aggiunto anche il mancato pagamento degli stipendi relativi al mese di febbraio. Insomma, una condizione complicata che ha portato allo sciopero dei 170 addetti e ad una mobilitazione, con un presidio davanti alla Prefettura di Potenza, proprio per chiedere l’apertura di un tavolo di conciliazione.

“Questa situazione di crisi, che perdura da anni, si è acutizzata a seguito dell’ultima comunicazione da parte di SGL che evidenziava l’ impossibilità di pagare gli stipendi di febbraio” spiegano i segretari di Uilm e Fismic, Giovanni Galgano e Massimo Coviello. Di qui, il presidio ed il relativo incontro in Prefettura durante il quale è stato chiesto “un intervento urgente per ricostituire un tavolo di confronto tra Bcube e SGL, al fine di trovare una soluzione concreta”. “La situazione attuale è estremamente critica e la tensione è tangibile tra i lavoratori che si trovano ad affrontare non solo la preoccupazione per il proprio sostentamento ma anche quella per il loro futuro occupazionale” aggiungono gli esponenti sindacali che fanno appello anche a Confindustria Basilicata affinché, convochi “un tavolo di confronto con tutte le parti interessate, a partire da Bcube”. Questo per evitare “ulteriori tensioni”. Insomma, gli addetti dell’azienda dell’indotto si appellano a Prefettura e Confindustria. Nel frattempo, però, continueranno con lo sciopero che stanno portando avanti da alcuni giorni e con un presidio di fronte lo stabilimento Bcube2. Intanto, proprio la Bcube “pur non essendo direttamente coinvolta nella gestione dei dipendenti di SGL ma consapevole delle ripercussioni su questi ultimi, si è detta disponibile a collaborare” . Nel comporto automotive, poi, c’è attesa per la giornata di giovedì, quando saranno ufficializzate da parte del Governo regionale le misure destinate all’area di crisi complessa. Misure ancora non dettagliate che, però, hanno provocato la dura reazione della Fiom e della Cgil che hanno annunciato che non parteciperanno alla presentazione dell’Accordo di programma previsto domani a Melfi. “Nell’area industriale di Melfi si continua nella politica degli esuberi e degli incentivi all’esodo mettendo a rischio la sopravvivenza stessa del sito produttivo più grande in Europa del settore», denuncia la Cgil.

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