PARMA - Incidente su lavoro ieri nel tardo pomeriggio in una impresa di Busseto, provincia di Parma. A perdere la vita un operaio di 38 anni, originario della Basilicata, caduto dal tetto della struttura dove stava montando alcuni pannelli. Secondo una prima ricostruzione l’uomo sarebbe scivolato e, a causa della caduta, deceduto sul colpo. Sul luogo dell’incidente, oltre ai mezzi di soccorso, i carabinieri ed i tecnici della medicina del lavoro.
Uil: «Intensificare la mobilitazione»
«L'ennesima morte sul lavoro a Busseto (Parma) dell’operaio precipitato due giorni fa da un’altezza di più di dieci metri, Maurizio Giordano, di Baragiano (Potenza), ci addolora ancora di più perché avvenuta lontano dalla famiglia. Una tragica morte di uno dei tanti operai lucani impiegati anche in trasferta». Lo ha detto - in una nota - il segretario regionale della Basilicata della Uil, Vincenzo Tortorelli, il quale ha «ribadito la necessità di intensificare la mobilitazione sindacale per la sicurezza su ogni posto di lavoro».
«Ad oggi - ha aggiunto - è stato superato il numero di 500 decessi avvenuti dall’inizio dell’anno: 389 durante il lavoro e 112 in itinere. Nelle ultime settimane registriamo una forte impennata, il che fa temere una situazione ancora più difficile degli anni scorsi, quando la media dei morti di lavoro ogni giorno si attestava intorno ai tre al giorno.La situazione degli infortuni sul lavoro in Basilicata è in linea con quella generale del Paese con l’unico dato positivo del calo delle morti a cui si contrappone però il contestuale incremento dei decessi in itinere e una crescita delle malattie professionali. I numeri in continua crescita mostrano un quadro peggiore di quello pre-pandemico».
Secondo il rappresentante sindacale, «non può non saltare all’occhio l’incremento delle denunce di infortunio che ha riguardato le donne, ormai costante e di gran lunga maggiore rispetto a quello registrato per gli uomini: quasi il 50% in più le denunce di infortunio tra le lavoratrici, nei primi 11 mesi 2022, rispetto al +19% tra gli uomini. Allarmano non poco, poi, la crescita di infortuni e decessi tra i lavoratori e le lavoratrici più giovani e l’incremento di quelli in itinere o con mezzo di trasporto. Siamo fortemente preoccupati. Ci auguriamo che il tema della tutela della salute e della sicurezza sia finalmente messo al centro degli impegni di questo Governo che nel bilancio 2022 non ha voluto destinare un solo euro alla sicurezza. Occorre dare avvio immediato a un programma di azioni e investimenti in grado di frenare questo trend allarmante, indegno di un Paese civile».
«La Uil che ha promosso la campagna 'Zero morti sul lavorò che sarà intensificata - ha concluso Tortorelli - continuerà di intesa con Cgil e Cisl a realizzare iniziative su tutti i posti di lavoro rilanciando l’azione delle rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza».
Cgil: «Questa è vera emergenza»
«Non è possibile morire di lavoro: siamo di fronte a una vera e propria emergenza nel nostro Paese alla quale si può mettere fine solo unendo le forze e mettendo in campo azioni concrete». Il segretario regionale della Basilicata della Cgil, Fernando Mega, in una nota, ha espresso "il proprio cordoglio alla famiglia del lavoratore di Baragiano (Potenza) vittima del tragico incidente sul lavoro a Busseto (Parma). In attesa che vengano fatte le indagini del caso, chiediamo a chi di competenza di esercitare maggiori azioni di controllo e prevenzione».
Secondo la Cgil lucana, «è il momento non solo che la politica e le istituzioni facciano la loro parte ma che anche il mondo datoriale garantisca il rispetto delle norme e restituisca il giusto valore alla sicurezza nei luoghi di lavoro, mettendo questo aspetto al primo posto rispetto al profitto che sembra essere l’unico obiettivo perseguibile da parte delle imprese».
Mega ha inoltre messo in evidenza che «deve essere assicurata a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori la formazione generale in materia di salute e sicurezza e quella specifica alla propria mansione prima dell’avviamento al lavoro, poiché questa rappresenta un diritto imprescindibile dei singoli e perché è una garanzia di abbattimento degli infortuni e delle malattie professionali. Va applicato anche quanto previsto per l'addestramento e l’aggiornamento, che - ha concluso Mega - devono essere tempestivi e regolari: occorre ridare valore al lavoro eliminare i subappalti a cascata e incontrollati».