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In Lucania rischio blocco delle prestazioni per le strutture private

 
Redazione online

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In Lucania rischio blocco delle prestazioni per le strutture private

Ad oggi non sono state ancora pagate le prestazioni sanitarie erogate da settembre 2021

Martedì 03 Maggio 2022, 12:14

12:15

POTENZA - Bloccare tutte le attività delle strutture sanitarie private di «Sanità futura» della Basilicata per il mancato pagamento delle prestazioni che sono state erogate da settembre del 2021 ad oggi, nei settori della diagnostica per immagini, dei laboratori di analisi, della fisiochinesiterapia e di altre branche specialistiche. Il rischio è nel grido di allarme che è stato lanciato stamani, a Potenza, dai vertici dell’associazione di gestori e pazienti di circa 20 delle 60 strutture private della regione.

Il presidente di «Sanità futura», Giuseppe De Marzio,il presidente onorario, Michele Cataldi, e il componente dell’ufficio di presidenza, Antonio Mussato, si sono recati al dipartimento della sanità per parlare con l’assessore, Francesco Fanelli.

Sono circa 200 mila le prestazioni che le strutture convenzionate con Sanità futura hanno erogato nel quadrimestre settembre-dicembre e che ancora non sono state saldate. «I fondi ci sono - hanno denunciato i rappresentanti - Sono stati stanziati per il comparto 34 milioni 211 mila euro e di questi ne sono stati liquidati circa 30. A questo si deve aggiungere anche il mancato saldo per tutto il 2022».

L’associazione lo scorso 28 febbraio aveva anche incontrato il presidente della Regione, Vito Bardi, il quale «ha ordinato davanti a noi - ha detto De Marzio - al direttore generale del dipartimento, Domenico Tripaldi di istituire una task force per risolvere il problema affinché in una settimana si sarebbe dovuto risolvere il problema, che ad oggi - ha concluso - non sono saldate».

Sono circa 800 i dipendenti delle società che rischierebbero di perdere il lavoro in caso di blocco delle prestazioni, l'azione che da oggi sarà messa in campo - hanno aggiunto - sarà anche quella di inviare a circa 200 mila pazienti lucani, «una comunicazioni che le prestazioni che hanno ricevuto che non sono state pagate». 

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