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Agenti penitenziari scoprono un micro cellulare in una cella del carcere di Melfi

 
Redazione online

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Agenti penitenziari scoprono un micro cellulare in una cella del carcere di Melfi

Trovato nella sezione di "alta sicurezza" della struttura lucana. Il telefonino era all'interno di una bomboletta modificata di un fornello

Lunedì 04 Aprile 2022, 16:32

MELFI - Un microtelefono cellulare è stato trovato dalla Polizia penitenziaria in una cella occupata da due detenuti nella sezione «alta sicurezza» del carcere di Melfi (Potenza). Il microcellulare - secondo quanto reso noto dall’Osapp - era nascosto nella bomboletta modificata di un fornello insieme ad un caricabatteria, un cavetto e uno spillo per rimuovere la sim card.
Leo Beneduci e Giuseppe Cappiello, segretario generale e vicesegretario regionale dell’Organizzazione sindacale Polizia penitenziaria, hanno sottolineato l’«eccezionale professionalità e scrupolosa attenzione nell’espletamento dei compiti affidati» agli agenti, i quali - hanno aggiunto - hanno «evitato che la casa circondariale di Melfi divenga un centro telefonico pubblico, chiaramente illecito, trasformando l’istituto penitenziario in una sorta di call center». Beneduci e Cappiello hanno sollecitato il Ministro della Giustizia e il capo del Dipartimento amministrazione penitenziaria ad intervenire a sostegno del personale del carcere di Melfi, che «opera in condizioni estreme per la gravissima e nota carenza di organico».

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