MELFI - Un microtelefono cellulare è stato trovato dalla Polizia penitenziaria in una cella occupata da due detenuti nella sezione «alta sicurezza» del carcere di Melfi (Potenza). Il microcellulare - secondo quanto reso noto dall’Osapp - era nascosto nella bomboletta modificata di un fornello insieme ad un caricabatteria, un cavetto e uno spillo per rimuovere la sim card.
Leo Beneduci e Giuseppe Cappiello, segretario generale e vicesegretario regionale dell’Organizzazione sindacale Polizia penitenziaria, hanno sottolineato l’«eccezionale professionalità e scrupolosa attenzione nell’espletamento dei compiti affidati» agli agenti, i quali - hanno aggiunto - hanno «evitato che la casa circondariale di Melfi divenga un centro telefonico pubblico, chiaramente illecito, trasformando l’istituto penitenziario in una sorta di call center». Beneduci e Cappiello hanno sollecitato il Ministro della Giustizia e il capo del Dipartimento amministrazione penitenziaria ad intervenire a sostegno del personale del carcere di Melfi, che «opera in condizioni estreme per la gravissima e nota carenza di organico».

Trovato nella sezione di "alta sicurezza" della struttura lucana. Il telefonino era all'interno di una bomboletta modificata di un fornello
Lunedì 04 Aprile 2022, 16:32