Potenza - Poco meno di quattro lucani su dieci e poco più di due pugliesi su dieci si dichiara insoddisfatto dell’assistenza sanitaria ricevuta durante la pandemia; tre lucani su dieci e quasi cinque su dieci pugliesi sono invece soddisfatti. È il risultato di una indagine statistica condotta dal Laboratorio Mes (Management e Sanità) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa attraverso un questionario somministrato a un campione di 12.322 cittadini maggiorenni italiani di cui 563 pugliesi e 400 lucani. In dettaglio le risposte al questionario dell’indagine che ha riguardato 10 regioni (Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto) e le due province autonome di Trento e di Bolzano in base alle risposte dei cittadini che in modo volontario e proattivo hanno fornito i loro dati. In Basilicata prevale un giudizio di insoddisfazione: il 9,3% si dice «totalmente insoddisfatto», il 28% «abbastanza insoddisfatto». C’è poi un terzo del campione (32,6%) che si dichiara «né insoddisfatto e né soddisfatto». Sul versante dei soddisfatti il 26,2% lo è «abbastanza» e il 3,9% «totalmente». In Puglia dove invece prevale la soddisfazione: il 9,4 è «totalmente insoddisfatto», il 14,3% «abbastanza insoddisfatto»; a metà giudizio («né insoddisfatto e né soddisfatto») si collocano il 38,3% dei pugliesi, mentre il 31,4% è «abbastanza soddisfatto» e il 6,6% «totalmente». Il risultato nazionale – riferiscono i ricercatori universitari di Pisa – vede il 47,5% della popolazione italiana soddisfatto dell’assistenza sanitaria ricevuta durante la pandemia, il 29,5% dà un giudizio medio, mentre il 23% si dichiara insoddisfatto. L’indagine sul livello di soddisfazione fa parte di un più ampio studio sulla valutazione delle performance dei sistemi sanitari regionali durante la pandemia attraverso tre indicatori principali: mantenimento del livello di servizi sanitari prodotti; giudizio dell’utenza rispetto ai servizi offerti e capacità di rilancio attraverso un’efficace politica vaccinale. L’obiettivo dei ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: valutare se i sistemi abbiano retto di fronte allo tsunami della pandemia da Covid-19 e individuare subito le aree alle quali prestare maggiore attenzione, sia in termini di tenuta della rete di offerta, sia in termini di giudizio della popolazione rispetto ai servizi ricevuti.
Gli interventi chirurgici per tumore alla mammella (classe di priorità A) calano in media del 14% nel 2020, rispetto al 2019; gli interventi chirurgici per tumore al polmone (classe di priorità A) calano in media del 19%, con riduzioni superiori al 20% in Puglia, Umbria, Lombardia e Liguria e realtà, al contrario, stabili (Bolzano) o addirittura in leggera crescita, rispetto al 2019 (Toscana: + 1.4%). Anche nell’ambito cardiovascolare la variabilità è marcata: i ricoveri per bypass aortocoronarico calano in media del 24%. La Basilicata è, in questo caso, in controtendenza e registra un incremento del 5 %, probabilmente per una riduzione della mobilità passiva (fughe sanitarie).
Assistenza, 3 lucani su 10 insoddisfatti

Uno studio della Scuola Superiore di Pisa ha raccolto le opinioni di quasi mille cittadini
Martedì 27 Aprile 2021, 10:17