NEWS DALLA SEZIONE
i più visti della sezione
NEWS DALLE PROVINCE
Ostuni, distrugge i mobili di casa e minaccia di morte madre e moglie: arrestato 45enne violento
i più letti
Avigliano
Luigia Ierace
01 Dicembre 2020
Hanno varcato l’Oceano i suoi famosi tonici ed elisir, primo fra tutti la sua “China China”, che tanto amava Emanuele Gianturco, per le sue proprietà rinvigorenti e ricostituenti, portando nello scorso millennio il nome di Avigliano in tutto il mondo. I prodotti del dottor Pietro Antonio Laguardia, lo “speziale poeta”, a cavallo tra il 1800 e il 1900, hanno avuto grande successo sia in Italia che oltreoceano, al punto che diverse case di produzione si fecero avanti per l’acquisto delle ricette originali.
Ma il dottor Laguardia non le volle mai cedere. «Una produzione industriale - riteneva - farebbe perdere ai tonici le caratteristiche più genuine, garantite dall’accurata scelta della materia prima e dall’impeccabile tecnica di lavorazione della stessa».
Ma quelle antiche ricette non sono andate perdute, si sono tramandate di padre in figlio, e dopo oltre un secolo, alla quarta generazione di farmacisti, Chiara Laguardia, le ha ritrovate nella storica farmacia di Avigliano, fondata nel 1889 dal bisnonno, il dottor Pietro Antonio Laguardia.
Dopo essersi laureato in farmacia con eccellenti risultati nell’Università Federico II di Napoli, fu incoraggiato dagli stessi professori a intraprendere la carriera di docente universitario. Un’esperienza che durò poco perché il padre Bartolomeo gli allestì in tutta fretta una farmacia nella centrale piazza di Avigliano. E proprio nel laboratorio della farmacia ebbero vita le ricette di tonici ed elisir.
Un aneddoto arrivato fino ai giorni nostri racconta che Emanuele Gianturco, famoso giurista e politico aviglianese, durante il periodo in cui ricopriva la carica di Ministro della Giustizia, si trovasse ad una cena presso l’Hotel Excelsior di Venezia. E qui chiese come digestivo la China China Laguardia causando l’imbarazzo del personale, sprovvisto di tale liquore. Il giorno dopo arrivò a Pietro Antonio un ordine da parte del direttore dell’Excelsior di ben 500 bottiglie di China China.
Oltre all’attività di farmacista, Pietro Antonio fu sindaco di Avigliano. Negli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale svolse una vasta e intensa azione di assistenza in favore degli orfani e delle vedove, nonché dei mutilati di guerra, curando di persona le pratiche per far ottenere agli interessati la pensione del Ministero del Tesoro. E proprio alla sua tenacia si deve la realizzazione della tratta ferroviaria, tuttora in esercizio, Avigliano Città-Avigliano Scalo.
La fama di Pietro Antonio è dovuta anche alle sue composizioni poetiche tanto che è considerato il poeta dialettale aviglianese più popolare del Novecento. I suoi sonetti riguardano gli aspetti del costume e del comportamento della sua epoca e gli effetti prodotti dal progresso e dalle invenzioni portati dal nuovo secolo. Il tutto è scritto in modo semplice, senza attenersi alle regole di linguistica e di fonetica così da riuscire a comunicare con tutti i ceti sociali.
LE RUBRICHE
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su