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Nonni lucani lasciati senza nipoti, sposano la politica

 
Piero Miolla

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Piero Miolla

Nonni senza nipoti e sposano la politica

Il dato dalla ricerca sull’invecchiamento attivo dell’Istat

Venerdì 14 Agosto 2020, 13:46

BASILICATA - Gli anziani lucani? Sono Atratti dalla politica. La Basilicata è, infatti, seconda in Italia dopo la provincia di Bolzano per la partecipazione politica degli over 55. Non solo. La nostra regione ha avuto anche una crescita di siffatta partecipazione rispetto al 2007 tra le più alte, mentre nella maggior parte delle altre regioni si è avuto un decremento.

Una costante che conferma come fare politica in Basilicata sia forse più complicato che altrove, stante la presenza, a volte ingombrante, di politici di lungo corso che, piuttosto che lavorare per la “successione”, continuano ad occuparsi in prima persona dell’agone politico. Il dato sulla predilezione per la politica, da parte degli anziani lucani, è contenuto nel report dell’Istat denominato “Invecchiamento attivo e condizioni di vita degli anziani in Italia”, che si occupa, appunto, di tracciare un bilancio del coinvolgimento degli anziani nelle diverse attività economiche e sociali.

I mutamenti sociali derivanti dall’allungamento della vita media, infatti, fanno emergere una visione che considera gli anziani non come un peso ma come una risorsa per la comunità: quello che viene definito, appunto, invecchiamento attivo e che spinge verso la diretta partecipazione degli anziani alla vita sociale, con benefici non soltanto a livello individuale, ma per tutta la società, in termini di ricadute derivanti dal prolungamento della loro attività e dalla riduzione della spesa per servizi socio-sanitari dovuta al mantenimento di migliori condizioni di salute. Dal report emerge anche che l’indice relativo all’invecchiamento attivo colloca la Basilicata al 16° posto in Italia, sebbene ci sia stato un aumento tra il 2007 e il 2018, ma più limitato rispetto alle altre regioni italiane.

A pesare sulla condizione di scarsa attività degli ultra 55enni è soprattutto la componente relativa alla loro occupazione, rispetto alla quale la nostra regione scivola dal 6° posto del 2007 al 16° nel 2018. Un trend negativo si è registrato anche nell’ambito della partecipazione sociale, visto che si è passati dalla 10° alla 16° posizione. In tale ambito si riscontra, in particolar modo, una netta diminuzione dell’impegno nella cura dei bambini, che, però, può essere attribuita anche alla minore natalità e al fatto che molte giovani famiglie si spostano a vivere in altra regione, privando, così, i nonni della possibilità di rendersi utili con i nipoti. Altra nota dolente è quella relativa al gap di genere nell’invecchiamento attivo, che è uno dei più alti. Le donne con oltre 55 anni, difatti, in Basilicata sono più penalizzate rispetto agli uomini ed hanno minori opportunità di invecchiare attivamente, con una differenza di 7 punti percentuali, in aumento rispetto al 2007.

Il divario di genere è alimentato dalle continue e persistenti ineguaglianze nell’accesso delle donne al mercato del lavoro, dal divario retributivo, dalle difficoltà per l’avanzamento in carriera, un’eredità che nelle età anziane incide fortemente sul reddito ed accentua la maggiore esposizione delle donne al rischio povertà.

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