POTENZA - «Devi riaprire. Lo devi fare per nonna Cettina. Per il nome della trattoria, per i cento anni di attività di “Triminiedd”. Riapri! Anche a costo di perdere i soldi. Devi essere fiducioso». Le ragioni del cuore di mamma Titina alla fine hanno prevalso su quelle della ragione del figlio, l’imprenditore Giuseppe Continolo, titolare del ristorante, che avrebbe, invece, preferito aspettare a settembre.
«Tua nonna Cettina avrebbe riaperto». A convincerlo è bastato il richiamo alle radici, a una storia di quattro generazioni, lunga 100 anni, da quando zia Marietta, vedova di guerra con 7 figli da portare avanti, avviò la trattoria in vico Addone a Potenza, con l’aiuto delle figlie Matilde e Cettina. Da cantina a trattoria. Da rione San Luca a piazzetta Duca della Verdura, fino ad arrivare, un anno dopo il sisma, nei prefabbricati di Bucaletto con gli stessi sapori antichi, genuini e caserecci di Potenza. E ancora, da Cettina a Donato Continolo, ai figli Giuseppe e Francesco.
«È vero nonna Cettina avrebbe riaperto». Se lo è ripetuto con la stessa grinta e determinazione con cui aveva sognato la grande festa per i 100 anni, Francesco Continolo. «Volevamo organizzare per il 5 agosto, nel giorno dell’anniversario, un evento importante con un buffet all’aperto a Bucaletto e un concerto per la città. Non c’è più l’atmosfera dopo due mesi di chiusura senza comunioni, cresime, feste e in più con un pesante danno economico».