Sabato 06 Settembre 2025 | 19:10

Va da Potenza a Viterbo per vedere la figlia, i carabinieri lo multano

 
Claudio Rinaldi

Reporter:

Claudio Rinaldi

Va a Viterbo per vedere la figlia.  I Carabinieri lo multano

La storia di un padre separato che ha dovuto fare i conti con le restrizioni per il Covid-19

Lunedì 18 Maggio 2020, 12:44

Tra Potenza e Tarquinia ci sono 450 chilometri. È la distanza che separa un padre da sua figlia. Lei, una bambina di 8 anni, vive a Roma, ma dall’inizio della pandemia è con la madre dai nonni materni nella cittadina in provincia di Viterbo. Non vede il papà da diversi mesi. Le restrizioni hanno impedito qualsiasi tipo di incontro. I rapporti complicati tra i genitori e l’ostilità dei nonni verso il papà hanno fatto il resto. I padri - come troppo spesso accade - soccombono nelle relazioni di questo tipo. Ma questa è un’altra storia. Cosa succede qualche giorno fa? La bimba si rompe un dito cadendo e viene ingessata. Il padre viene informato solo diversi giorni dopo. E dalla bambina stessa, non dalla madre. Così si mette subito in auto e parte da Potenza. Decide insomma che è il momento - nonostante la madre non risponda al telefono - di incontrare sua figlia. Finora gli incontri sono sempre avvenuti con accordi negoziati di volta in volta tra i genitori. Negoziazione alla quale questa volta la madre si è sottratta. Dopo 4 ore di strada, il padre si presenta al cancello della villetta con educazione e con in mano alcuni regali per la bambina. Si scontra subito però con la riluttanza del nonno che non ha alcuna intenzione di favorire l’incontro: «Solo attraverso le sbarre del cancello e a distanza». Il padre a quel punto non ci sta e dice basta: «Chiamo i Carabinieri». Arriva una pattuglia. Due uomini in divisa provano a mediare. E consentono di vedere finalmente la bambina. La cosa non piace al nonno che urla, insulta, minaccia e fa di tutto per screditare il padre davanti alla figlia. Una furia a stento contenuta dai Carabinieri. Che purtroppo esercitano il loro potere nei confronti della persona sbagliata. Stabiliscono infatti che il padre può sì vedere sua figlia, ma a distanza di sicurezza e solo in loro presenza. Il rischio Covid è troppo alto, dicono. Risultato: un padre, che ha la piena potestà genitoriale, non ha il diritto di decidere come e dove vedere sua figlia. Le restrizioni da Coronavirus in questa storia valgono - nell’interpretazione dei militari - anche nel rapporto più naturale che c’è: father and son. È un sopruso. Il padre lo sa, prova a protestare. Ma poi, vedendo sua figlia spaventata, si adegua. Come se non bastasse, arriva la ciliegina sulla torta. Il padre per essere lì ha attraversato due regioni. Attenzione! Non ha commesso alcun illecito. Infatti: «Gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore sono consentiti anche in ambito extraregionale», recita espressamente una delle Faq del governo. I Carabinieri si impuntano: gli fanno una multa di 373 euro. E poi, evidentemente nel pallone, gli dicono: «Se vuole, può fare ricorso e, vista la situazione, è praticamente certo che la sanzione le verrà tolta». L’ingiustizia al tempo del Covid ha il volto di questa vicenda. Triste per l’atteggiamento della madre, per l’inqualificabile comportamento del nonno e per il maldestro intervento dei Carabinieri. Felice per la passione di un padre che - nonostante tutto - torna a casa col sorriso per aver visto finalmente sua figlia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)