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La Lega attacca il governatore Bardi: fibrillazioni in Basilicata

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

Basilicata, il cambiamento secondo Vito Bardi

foto Tony Vece

Il retroscena della mancata nomina di Luigi Modrone alla Società energetica lucana

Domenica 08 Settembre 2019, 11:32

Parole dure, giudizi trancianti. È un incontro politico della Lega a provocare la frattura tra il partito di Salvini e Forza Italia. Un incontro tra dirigenti e simpatizzanti leghisti, svoltosi nel Vulture, durante il quale - secondo autorevoli fonti regionali - sono gli stessi vertici leghisti ad usare parole di fuoco contro il presidente della Regione Vito Bardi. Parole che rientrano in un ragionamento più ampio in cui si paventa l’immobilismo regionale e la Lega spiega di aver chiesto ai suoi rappresentanti in Giunta ed in Consiglio di essere in prima linea nel seguire le diverse problematiche.

Insomma, un’analisi in cui il partito di Salvini avrebbe provato a ribattere alle difficoltà di avvio dalla macchina amministrativa puntando il dito contro il presidente ma nello stesso tempo avrebbe rassicurato i suoi elettori confermando che, con la ripresa, vi sarebbero stati gli esponenti politici leghisti a vigilare sulle attività da portare avanti.
Giudizi espressi per errore, indicazioni date per fugare eventuali timori da parte dalla base leghista ?
Non è chiaro. Di certo, quei giudizi poco benevoli sono arrivati all’orecchio del presidente Bardi che ne avrebbe chiesto conto oltre al commissario regionale, Marzio Liuni, sia agli assessori leghisti della sua giunta sia al capogruppo della Lega in Consiglio regionale. Ottenendo in cambio, però, timide spiegazioni e nella gran parte dei casi un generico “non eravamo presenti”, “non abbiamo ascoltato”.

Un chiarimento, quindi, che non sarebbe servito a molto. Tanto che ad essere «frenata», almeno per il momento - sempre secondo fonti ben informate - sarebbe stata la nomina di Luigi Modrone ai vertici della Società energetica lucana. Nomina che - in base ad un’intesa tra Forza Italia e la Lega - sarebbe dovuta avvenire in contemporanea a quella di Gabriella Mega a Sviluppo Basilicata. Così non è stato. La nomina della Megale è stata approvata in giunta all’inizio della scorsa settimana mentre quella di Modrone è rimasta nel cassetto (stoppata anche da alcune perplessità sulla scelta dell’imprenditore).
I prossimi giorni saranno decisivi, ma è evidente che lo scenario nazionale complica il quadro. Soprattutto se si tiene presente che anche in Basilicata i dirigenti leghisti, di Fratelli d’Italia e di Idea si stanno preparando a manifestare contro il Governo Conte mentre gli azzurri - lucani compresi - non parteciperanno.

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