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Problemi sotto l'albero
Piero Miolla
24 Dicembre 2018
POTENZA - Ferrosud, Firema Trasporti, Aias, clinica ex Luccioni, Cmd, Venum. Sono solo alcune delle aziende lucane in questo momento interessate da altrettante vertenze in atto. Vertenze che, di sicuro, non consentiranno ai rispettivi dipendenti di passare un Natale sereno. Per loro, infatti, saranno giorni di festa piuttosto cupi e bui, tra nubi sul futuro lavorativo e attese di buone nuove dal mondo del lavoro. Vertenze che interessano complessivamente 1.250 maestranze lucane, che non potranno rilassarsi e pensare a brindare in famiglia o con gli amici, per via di situazioni tutt’altro che semplici. Prendiamo ad esempio la vertenza Ferrosud, che a Matera tiene con il fiato sospeso tantissime persone. Le commesse stanno per terminare e, nell’immediato, non si intravede nulla di concreto. L’azienda materana, come è noto, non è nuova a siffatte situazioni: da anni, infatti, risulta essere interessata da problematiche afferenti al futuro dello stabilimento. Su questo, va sottolineato, spesso le organizzazioni sindacali hanno bacchettato la Regione Basilicata, accusandola di non aver posto in essere azioni idonee a tutelare i diritti dei lavoratori, specie in prospettiva. E che dire della clinica Luccioni di Potenza, dove, del pari, la situazione sembra essere difficile non certo da ieri: anche in questo caso sarà difficile vivere un Natale sereno. Come anche per coloro che lavorano all’Aias, la cui vertenza viene considerata da Cgil, Cisl e Uil ancora non chiusa, tra problemi relativi a stipendi arretrati, tredicesime mensilità e adeguamenti contrattuali. Proprio in merito a questa vertenza, di recente le organizzazioni sindacali si sono categoricamente opposte all’ipotesi di un licenziamento collettivo. Da Potenza ad Atella, il passo è breve.
Qui, infatti, c’è la vertenza della Cmd (Costruzioni Motori Diesel), che dal 1971 offre una gamma completa di servizi ingegneristici fornendo un supporto globale all’industria dei trasporti attraverso il design, la prototipazione e lo sviluppo di motori diesel ed a benzina di avanzata tecnologia. Con 180 dipendenti che producono anche per la Fca di Melfi e che ha visto la cessazione del rapporto di lavoro con alcuni dipendenti somministrati, sostituiti con nuovi assunti. Ad Atella, di recente, è stato in visita anche il vice premier, Luigi Di Maio. Capitolo Venum: qui, hanno denunciato i sindacati, l’azienda ha problemi di liquidità e i dipendenti vantano arretrati nella corresponsione degli stipendi. Infine, ma non certo per ordine di importanza, la Firema di Tito, azienda produttrice di motori per carrozze ferroviarie, nel 2015 acquisita dalla Tfa. In questo caso alle voci su presunte nuove commesse e sulla conseguente nuova assunzione di maestranze, non c’è stato seguito. Per converso, hanno denunciato i sindacati, si assiste al trasferimento nello stabilimento casertano dell’azienda di decine di lavoratori impegnati nello stabilimento lucano, senza nessuna certezza sulle future lavorazioni da realizzarsi in quest’ultimo. Sì, per tutti i lavoratori di queste aziende, così come per quelli di altri opifici lucani, non sarà un Natale all’insegna del sorriso.
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