Gli effetti i comuni lucani li vedranno entro il mese di agosto. Il Piano Marshall sul dissesto idrogeologico, o almeno la parte degli interventi che riguardava il 2017 è «salvo» e nelle prossime settimane il governo regionale potrà sbloccare la prima tranche di interventi in materia di dissesto idrogeologico. Questa è una delle conseguenze immediate del giudizio di parifica del bilancio 2016 che la Corte dei Conti ha dato alla Regione Basilicata. Grazie al via libera sul documento contabile, dunque, il governo regionale potrà fare sbloccare 50 milioni di euro che sono frutto del mutuo contratto con la Banca europea degli investimenti.
Destinatari degli interventi sono i comuni, in particolare i piccoli paesi, che potranno avviare interventi per fronteggiare frane, smottamenti ed esondazioni. Si tratta, però, solo di una piccola parte di un Piano molto più articolato e complesso. Un piano che ha un costo complessivo di 446 milioni di euro per mettere in sicurezza ed in via definitiva la gran parte del territorio lucano. Frane, esondazioni, erosione costiera: i progetti totali riguardano 107 comuni sui 131 complessivi sparsi sul territorio lucano. In poche parole, un maxi programma (che il governo regionale lucano voleva far diventare il simbolo di questa legislatura) che rischiava di essere bloccato dalle questioni contabili. Invece, ora, i progetti possono andare avanti. Almeno per quanto riguarda il 2017. Con una spesa indicativa di circa 50 milioni di euro. Soldi che, in parte, dovrebbero essere spesi per la sistemazione della fascia ionica lucana ma anche per iniziative che riguardano l’area tirrenica e la stessa Matera. In ogni caso, si tratta di interventi che rientrano nel cronoprogramma messo a punto dalla Regione nel 2014.
Un maxi Piano che tocca, negli anni, quasi tutti i comuni della Basilicata. Sui 131 paesi che costituiscono il puzzle complessivo della regione, infatti, ad essere rimasti fuori dal progetto sono solo 24 comuni. Pochi, pochissimi.