Dall’inizio del 2021 è direttore dei programmi di investimento e degli affari ambientali (Director of Capital Programs & Environmental Affairs) della Massachusetts Port Authority (Massport) degli Stati Uniti. Luciana Burdi, architetto e progettista barese, è la prima donna a ricoprire questo ruolo dalla formazione dell’autorità portuale, nel 1956.
È diventata la numero due dell’agenzia che controlla tre aeroporti. Ha 49 anni e dice «spero di essere esempio per tutte le ragazze italiane e non, che si può arrivare in alto se ci si impegna».
È emigrata negli Stati Uniti nel 1999 per imparare l’inglese, lavorare e poi continuare gli studi (dopo la laurea in Architettura a Venezia con il massimo dei voti). Ha studiato a Boston al Mit (Massachusetts Institute of technology) e poi a Harvard dove ha svolto il dottorato di ricerca.
Quale significato riveste per lei questo ruolo assunto al Massport?
«Sono molto orgogliosa. Non credo sarei riuscita ad essere qui se non fosse stato per molte persone che hanno creduto in me e nelle mie capacità. Ad iniziare dai miei genitori, Michelangelo e Gabriella, mio fratello Nicola, mia sorella Annabella (che anche lei ha lasciato Bari, ma e’ rimasta in Italia). Loro mi hanno insegnato a cercare sempre di migliorarmi. Poi le varie comunità di immigrati italiani (Cegliese la prima a Chicago, del NorthEnd la seconda a Boston) mi hanno continuato a dare forza morale nei momenti di sfiducia. Costante poi è rimasta la mia fede, senza la quale sarebbe stato quasi impossibile passare momenti molto difficili come la morte prematura di mia madre e l’incapacità di poterla vedere nei suoi ultimi giorni di vita».
Quanto la diffusione del Covid sta influendo sul modo di lavorare?
«Prima della pandemia stavamo crescendo moltissimo, con un piano di Investimenti di quasi 4 miliardi di dollari che ora abbiamo dovuto più che dimezzare. La forte riduzione di passeggeri mi ha costretto a licenziare il 23 per cento dei miei dipendenti durante il mio primo mese come direttrice».
In Italia, sul fronte dell’occupazione, le più danneggiate dalla crisi pandemica sono state le donne. Negli Stati Uniti come sta andando?
«La pandemia ha portato un aumento della disoccupazione anche qui, ma è un po’ diverso. Con i bambini a casa, anche negli States, il ruolo di seguire i figli con la scuola da remoto è stato sobbarcato dalle mamme; ma anche i papà condiviso questo peso. In realtà dipende molto dalla situazione familiare. Mio marito è architetto anche lui, ma lavora nel privato ed è riuscito a far si che tutto il suo ufficio lavorasse da casa. Al contrario, io, lavorando nel pubblico ed avendo i cantieri aperti, sono stata costretta ad andare in ufficio (o in cantiere) tutti i giorni. Dico spesso che la pandemia ha solo ridotto il traffico degli orari di punta. L’elemento positivo è che qui non ci sono stereotipi, quindi un papà che rimane a casa per supervisionare i figli è considerata una cosa quasi normale e viene accettata dai datori di lavoro senza alcun problema».
Le manca la Puglia? Tornerebbe nella sua regione?
«Certo che mi manca. Tornarci per lavoro? Dipende tutto dall’ opportunità; sicuramente prenderei la proposta in considerazione».
Pensa che in Italia avrebbe lo stesso successo?
«Adesso spero e credo che una donna, in Italia, intelligente e capace potrebbe aver successo; 20 anni fa, quando lasciai io l’Italia per l’opportunità americana, sarebbe stato molto difficile per me arrivare allo stesso traguardo. Sono estremamente convinta che chiunque abbia capacità professionali, etica lavorativa e perseveranza ha alte probabilità di successo ovunque sia. Bisogna però impegnarsi duramente e senza scoraggiarsi al primo no».
Cosa ne pensa del sistema di aeroporti pugliesi?
«L’aeroporto Wojtyla mi piace tantissimo. Negli ultimi anni ho notato un miglioramento esponenziale sia dal punto di vista architettonico ed ingegneristico che per le rotte di destinazione. Opportunità ce ne sono, bisogna solo capire dove sono e come incentivarle».
Nel 2019, prima del Covid, Bari e Brindisi hanno avuto una crescita record con 8 milioni di passeggeri. Verso quali rotte a suo parere si deve andare?
«Io cercherei di capire quali sono le condizioni su cui focalizzare la crescita: turismo e business. Riguardo al turismo so che ci sono molti voli stagionali e credo la Puglia stia già facendo da “hub” tra il Nord Europa ed il Mediterraneo, e questo è già moltissimo. Riguardo al business, cercherei di capire quali sono le rotte più importanti per le nostre aziende e collaborando con loro, cercherei di rendere prioritarie quelle rotte. Ma credo che si stia già lavorando così».