POTENZA - Ha fatto circa settecento chilometri per esaudire un desiderio della mamma deceduta nel mese di gennaio scorso all’età veneranda di 90 anni. È la storia di Giuseppe D’Eboli, fiorentino di nascita, ma con profonde radici in Basilicata visto che il papà e la mamma erano di Tito e nel 1961 sono emigrati in Toscana alla ricerca di lavoro. Come, in quel periodo storico, è toccato a tantissimi uomini e donne della nostra regione e del Sud Italia in generale. Ma qual era il desiderio della signora Carmela Zaccagnino, mamma appunto del protagonista della storia che vi stiamo raccontando?
La signora Carmela, molto legata a Tito dove tornava spesso per fare visita ai parenti residenti nel comune lucano, era anche una valente ricamatrice e si dilettava a lavorare con l’uncinetto. Questa sua grande passione che derivava anche dal mestiere che aveva fatto per tanti anni, ossia la sarta, l’aveva portata a ideare e realizzare due stole, grandi 3 metri per un metro e settanta, da regalare una alla sua parrocchia di Firenze dove risiedeva e l’altra al convento di Sant’Antonio di Padova a Tito. Per realizzare queste due stole la signora Carmela ha impiegato due anni.
A consegnare la stola al parroco della sua parrocchia a Firenze ci ha pensato di persona lo scorso anno, accompagnata dai figli e dai nipoti. La stessa cosa aveva pensato e desiderato di fare anche per la stola destinata al suo paese natio. E ci teneva particolarmente a venire a Tito, non solo per riabbracciare i parenti, ma soprattutto per vedere la stola realizzata dalle sue sapienti mani sull’altare della chiesa del convento di Sant’Antonio di Padova dove la signora Carmela aveva studiato. Ma la morte a gennaio scorso le ha impedito di esaudire questa sua volontà. E allora come fare?
Prima dello scoppio della pandemia per il covid 19, i figli e i nipoti decidono che ad agosto sarebbero stati loro a venire a Tito per portare la stola. Ma il coronavirus ha fatto saltare anche questo programma. E allora a Giuseppe D’Eboli è venuta l’idea di venire in bicicletta da Firenze fino a Tito. È partito sabato scorso ed è arrivato a Tito dopo cinque giorni e 5 soste intermedie a Orvieto, Guidonia, Cassino. Ad attenderlo e ad andargli incontro è stato lo zio Gianfranco, fratello di suo padre, che lo ha scortato fino a Tito dove l’attendevano oltre ai parenti del centro lucano, la sorella e la figlioletta arrivati in macchina dalla Toscana.
In paese l’incontro con il sindaco Graziano Scavone al quale Giuseppe e Angela hanno consegnato simbolicamente la stola. Stola che martedì prossimo verrà consegnata al parroco del convento di Sant’Antonio di Padova.