POLICORO - «Il telefono squilla alle 19:41 di ieri. 'Mirna? Sono Giorgia Meloni' «È uno scherzo!» ripeto tre volte. 'No, Mirna. Ho la tua lettera davanti'». Comincia così un post pubblicato su Facebook da Mirna Mastronardi, fondatrice dell’associazione «Dea per sempre», in memoria della figlia 15enne, morta suicida il 5 ottobre scorso. Una telefonata giunta dopo che, svela Mastronardi, la premier aveva letto una lettera scritta dalla donna in occasione della Giornata della Donna.
«Le ho parlato di me, della mia vita difficile e di Dea. Tanto, tantissimo di Dea. Le ho parlato delle mamme che piangono i propri figli che hanno scelto di volare altrove per motivi incomprensibili, sui quali si allunga la lunga ombra di un utilizzo non corretto dei social, in una società in cui tutto è apparenza e poco spazio è lasciato all’essere -si legge nel post- Ho scritto con il cuore in mano, raccontando le difficoltà degli adolescenti e quelle di una donna single capofamiglia con un piccolo lavoro part-time».
La premier «mi ha parlato da donna, da figlia e da madre. E da premier di questo Paese. Ha ascoltato il mio pianto ed ha avuto per me parole di vicinanza e affetto, usando una umanità ed una delicatezza che mi hanno commossa».
In Basilicata, Mirna che vive a Policoro, città della costa jonica materana, è una donna molto conosciuta come fondatrice dell’associazione «Agata-Volontari contro il cancro»: il suo impegno è stato riconosciuto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che l’ha insignita nell’aprile del 2023 del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana «per aver intrapreso attività di volontariato volte al sostegno dei pazienti oncologici garantendo loro il diritto alle cure necessarie». Dopo la tragedia del suicidio della figlia, Mirna ha creato un’altra associazione, «Dea per sempre».