METAPONTO - Il Natale si avvicina anche per loro, seppure sotto un ponte o in casolari abbandonati senza corrente elettrica e acqua per lavarsi e cucinare. Così i braccianti agricoli immigrati di Metaponto, nonostante gli impegni verbali e gli inconcludenti tavoli istituzionali, trascorreranno l’ennesima festività all’addiaccio, mentre tutti si ritroveranno al caldo in famiglia per il cenone. Una realtà drammatica, che rappresenta il neo sulla proverbiale accoglienza del popolo lucano. Per fortuna, però, a Metaponto operano associazioni come «Migranti tutti», che con enormi difficoltà di gestione in queste ore si sta facendo carico di tante persone dimenticate al freddo. Ne dà notizia Pino Passarelli, portavoce e rappresentante del sodalizio, che si è adoperato in prima persona per aiutare almeno quelli che dormono sotto il ponte della ferrovia in capanne e sacchi a pelo.
«Nonostante i vari tavoli di lavoro, gli incontri istituzionali e non -racconta Passarelli alla Gazzetta- anche quest’anno non abbiamo avuto alcun riscontro concreto. Di fronte a una situazione drammatica, di cui nessuno di coloro che sarebbero preposti ad occuparsi sembra importare veramente, da ieri sera per cercare di dare una risposta pur minima ai bisogni e ai diritti di questi braccianti, alcuni di quelli che stanno sotto il ponte, verranno ospitati nella nostra sede associativa; per altri si sta verificando qualche altra disponibilità. Restano sempre quelli nei casolari abbandonati dove, anche se non ci sono servizi di luce e acqua, almeno hanno un tetto. -rimarca Passarelli- Sempre più spesso ci sentiamo impotenti e non troviamo le parole per dire loro che vanno bene per lavorare nei campi, ma che per tutto il resto devono arrangiarsi. Invitiamo, pertanto, chi fa parte dei tavoli istituzionali a impegnarsi affinché si trovi una soluzione per superare questa criticità, e che in futuro non si creino più queste situazioni. Nei prossimi giorni -conclude Passarelli- sono previsti anche momenti di sensibilizzazione, affinché si giunga al più presto a una soluzione che rispetti la dignità umana delle persone, le quali con il loro lavoro fanno in modo che frutta e verdura delle nostre aziende agricole che noi comodamente gustiamo a casa. Diversamente resterebbe per la gran parte invenduta nei campi, visto che sempre meno italiani sono disposti a svolgere le mansioni agricole più umili. Non dobbiamo mai dimenticare -è il monito di Passarelli- che stiamo parlando di persone».
Con le temperature che continuano ad abbassarsi, anche quest’anno a Metaponto sono centinaia i lavoratori stranieri accampati in alloggi di fortuna, nessuno li ha mai censiti, nessuno ha mai voluto veramente capire come vivono cercando di aiutarli seriamente. I più fortunati hanno trovato riparo in casolari abbandonati, spesso sgomberati dalle forze dell’ordine senza che qualcuno a livello istituzionale abbia prima individuato una sistemazione alternativa dignitosa.