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Matera, parla il candidato De Filippo: «Stop all’isolamento e massima attenzione ai piccoli Comuni»

 
Carmela Cosentino

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Carmela Cosentino

Matera, parla il candidato De Filippo: «Stop all’isolamento e massima attenzione ai piccoli Comuni»

Corre per il centrodestra con Azione e Italia Viva

Mercoledì 25 Settembre 2024, 11:34

MATERA - Giuseppe Arturo De Filippo, 42 anni, sindaco di Calciano al terzo mandato, eletto con la lista civica Calciano nel cuore. E’ il candidato dalla coalizione di centrodestra con Azione e Italia Viva per ricoprire a carica di presidente della Provincia di Matera.

Tra le criticità del territorio, infrastrutture e viabilità. Quali sono i collegamenti che necessitano di un pronto intervento?

Le due criticità assolute da affrontare sono il raddoppio della SP3 Metaponto-Matera e della SS7 Ferrandina-Matera, ovvero delle due arterie che permetterebbero finalmente alla Provincia di collegarsi al suo capoluogo e che darebbero centralità a Matera tra Calabria, Basilicata e Puglia, evitando che diventi un’appendice della sola Puglia. In più c’è da lavorare sulle tante strade provinciali di accesso ai piccoli comuni interni, ormai rimasti isolati e forse proprio per questo spopolati.

E con quali risorse verrebbero finanziati?

Per la SP3 e la SS7 bisogna sin da subito aprire un tavolo con la Regione Basilicata, con il governo centrale e con l’ANAS affinché ci sia un impegno concreto a reperire fondi tra quelli destinati ad ANAS o del Fondo Complementare al PNRR. Per le provinciali di accesso ai piccoli comuni interni la provincia deve iniziare ad utilizzare le proprie risorse dandosi delle priorità, cosa che finora non si è data e che spessoha portato a compiere lavori ridondanti.

Nodo sanità. Nei piccoli Comuni della provincia si assiste a una carenza di medici e personale sanitario. Come intervenire per garantire al cittadino almeno il primo soccorso?

La sanità non rientra nelle materie di competenza delle Province, ma le Province forse possono dar forza a Comuni e Regioni quando si sollevano problematiche che hanno a che fare con la salute dei cittadini. Nel nostro programma abbiamo parlato di un “nuovo protagonismo” per la Provincia di Matera che deve iniziare ad esercitare il proprio peso su tavoli regionali o nazionali per portare più servizi ai cittadini.

Spopolamento delle aree interne, in che modo invertire la rotta?

Quello dello spopolamento è un problema cronico della nostra Basilicata e del Sud in genere e richiede un approccio multilaterale. La Provincia può incidere su questo problema evitando l’isolamento dei piccoli centri attraverso una migliore viabilità, redistribuendo servizi come quelli scolastici in tutto il territorio e non accentrandoli nelle città più grandi e migliorando i trasporti, specie scolastici o verso le sedi universitarie della nostra Regione.

La coalizione che la sostiene ha parlato riferendosi alla sua candidatura, di “una scelta indicativa della volontà di avviare una nuova fase per l’Amministrazione provinciale”. In quali termini? Significa che il giudizio sull’operato del presidente uscente Piero Marrese è negativo?

L’operato di Piero Marrese è almeno discutibile perché non ha affrontato i temi di più grande rilevanza per la nostra Provincia in un periodo in cui, grazie a Matera 2019 e al PNRR, si sarebbe potuto lavorare in un’ottica di maggiore integrazione tra i comuni della Provincia e il capoluogo. Inoltre io ho amministrato un piccolo comune interno e posso assicurare che tanti comuni come il mio sono stati del tutto trascurati dal Presidente Marrese. Ecco, io non intendo dividere la Provincia in comuni di serie A e comuni di serie B, piuttosto è mia intenzione lavorare con una seria programmazione che parta dalle priorità e che fino ad ora è mancata.

In Basilicata, 70 sindaci, e i due presidenti della Provincia, tra cui il presidente uscente Piero Marrese, capeggiati dal sindaco di San Paolo Albanese,Mosè Antonio Troiano, hanno chiesto in una lettera inviata al governatore Bardi, di fare un passo indietro sull’ autonomia differenziata. Quale la sua posizione a riguardo?

Credo che sul tema non si possa e non si debba fare bagarre ideologica, ma che si debba avere un approccio tecnico-politico. La realizzazione dell’autonomia differenziata è vincolata alla definizione e al raggiungimento dei LEP, ovvero dei livelli essenziali delle prestazioni. Molti nostri servizi si trovano oggi ben al di sotto di questi livelli e sarebbe già un’opportunità ricevere risorse e mezzi per poterli raggiungere. Saranno poi le Regioni a decidere se e quando chiedere l’autonomia e in quali materie richiederla con realismo e responsabilità. Proviamo a cogliere per ora le opportunità che la definizione dei LEP ci potranno offrire, poi con realismo, serietà e responsabilità la politica lucana si dovrà interrogare su cosa potrà gestire in autonomia.

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