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Basilicata, bonifiche in ValBasento: dal 2005 tutto è fermo

Basilicata, bonifiche in ValBasento: dal 2005 tutto è fermo

 
Donato Mastrangelo

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Donato Mastrangelo

Matera, in Valbasento con il freno tirato, decontaminazione solo a parole

Braccio di ferro tra Arpab e Gas Plus sul piano di caratterizzazione

Mercoledì 13 Dicembre 2023, 13:39

MATERA - Pozzi di gas nel Materano tra progetti di nuova coltivazione ed il nodo delle caratterizzazioni ambientali. È il consigliere regionale pentastellato Gianni Perrino a riaccendere la questione. «La Gas Plus - afferma - si rifiuta di adeguare il piano di caratterizzazione per l’area pozzo “Tredicicchio 1” nel Comune di Ferrandina e per Masseria Petrulla a Policoro». Già, perché in Basilicata non c’è soltanto il Texas d’Italia della Val d’Agri, l’area che grazie alle estrazioni delle multinazionali del petrolio soddisfa gran parte del fabbisogno energetico nazionale. Il territorio lucano e materano in particolare è caratterizzato dalla presenza nel sottosuolo di numerosi giacimenti di gas, in gran parte dismessi. Pozzi che nell’area basentana, grazie all’intuizione di Enrico Mattei ed alla mobilitazione delle popolazioni locali tra la fine degli anni ‘50 e ‘60 diedero avvio all’industrializzazione. Ora, accantonata l’epoca della chimica e sognando l’hydrogen valley, la questione dei pozzi e delle possibili implicazioni ambientali, torna prepotentemente alla ribalta.

«In uno degli ultimi verbali di giunta - sottolinea Perrino - ci è balzata agli occhi la delibera relativa alla concessione di coltivazione “Monte Morrone”’ - Area pozzo “Tredicicchio 1” nel Comune di Ferrandina e del previsto piano di caratterizzazione. Un piano di caratterizzazione resosi necessario dopo che nel 2001 la Società Petrolifera Italiana SpA (SPI) aveva avviato l’attivazione di procedure per interventi di messa in sicurezza d’emergenza. Durante le attività di caratterizzazione, nel 2005, l’Arpab aveva comunicato il superamento delle Concentrazioni Limite Accettabili per il parametro Idrocarburi C>12, ma, a quanto si apprende dalla delibera tutto sembra essersi bloccato nel corso di questi anni. Solo a marzo di quest’anno - prosegue l’esponente del M5S - la Regione Basilicata si è accorta che non è stato dato alcun seguito alla segnalazione di sforamento fatta dall’Arpab nel 2005 ed ha riattivato il procedimento amministrativo dopo aver ricevuto la documentazione del piano di caratterizzazione dalla Gas Plus Italiana Srl ormai subentrata a SPI.

La conferenza dei servizi ha respinto il piano di caratterizzazione presentato da Gas Plus con parere sfavorevole da parte di Arpab e Provincia di Matera e sono state richieste ulteriori integrazioni alla società, che ha comunicato di non voler recepire le osservazioni emerse. Una situazione perniciosa nella quale la Regione, oltre a richiamare la Gas Plus Italiana Srl agli obblighi imposti dall’articolo 245 del Decreto Legislativo 152/2006, ha richiesto un intervento alla Provincia di Matera relativo agli obblighi connessi alla conclusione del procedimento volto all’individuazione del responsabile della contaminazione ex articolo 244 dello stesso Decreto, la cui omissione lede il buon andamento della pubblica amministrazione ed il diritto dei soggetti concorrenti la procedura di avere la certezza dell’azione procedimentale e del diritto di rivalsa sul responsabile della contaminazione.

La stessa dinamica si è palesata anche in un’altra delibera sempre della stessa seduta di giunta del 30 novembre, questa volta relativa alla concessione “Masseria Petrulla 1 Dir" – Concessione Mineraria Policoro, con protagonista ancora Gas Plus Italiana. Anche in questo caso l’Arpab ha confermano il superamento della Concentrazione soglia di contaminazione di riferimento per il parametro Cromo VI nella matrice acque sotterranee, già segnalato nel lontano 2005, sollecitando la Provincia di Matera a procedere come nel caso di Ferrandina».

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