COLOBRARO - E se la jella portasse fortuna? Altro che cataclisma, desolazione, «macumbe» e dintorni. È un posto bellissimo, incantevole che abbatte superstizioni e antiche credenze popolari. Qui, a Colobraro, il sindaco Andrea Bernardo ha avuto l’intuizione di trasformare in positivo ciò che una certa cultura contadina ha sempre detto del paese, etichettandolo come «portasfortuna». Nel 2010 ha creato un percorso teatralizzato - di cui oggi è ancora direttore organizzativo - che nel corso degli anni ha calamitato interesse anche fuori dai confini regionali, arrivando a contare qualcosa come 22mila presenze.
Aver ricavato uno spettacolo, scherzandoci su, da una nomea che sino a qualche anno fa faceva andare su tutte le furie i residenti è stata davvero una «genialata». La storia del paese che porta jella ha reso Colobraro uno dei comuni più conosciuti della Basilicata. Bernardo e i suoi collaboratori hanno saputo creare un evento fondato sulla partecipazione collettiva. Ed i numeri crescono.
L’evento torna anche quest’anno e proseguirà oggi e l’1 settembre. Ogni ora, dalle 18 alle 22 sono previste le repliche dello spettacolo «Sogno di una notte a quel paese», messo in scena all’interno del Bene Intangibile sul «Magico & Fantastico», riconosciuto da Regione e Apt tra i «grandi attrattori» di Basilicata.
Giunta alla sua tredicesima edizione (si è svolto anche durante la pandemia con le dovute cautele), è tra le iniziative estive maggiormente seguite dai lucani e da tanti turisti, con circa 200mila presenze nel corso delle oltre 200 repliche tenutesi in tredici anni (oltre seimila le presenza per le prime tre serate del 2023).
Anche nel corso di questa estate l’evento sta riscuotendo un ottimo consenso da parte del tanto pubblico accorso a Colobraro per trascorrere un fine settimana o semplicemente una serata all’insegna del rilassamento e del divertimento.
Il progetto si compone di diversi percorsi emozionali: percorso turistico-architettonico tra i monumenti del paese (Convento Francescano - Palazzo Esposizioni - Castello – Chiese e Cappelle varie); percorso naturalistico che dal paese si inerpica su Monet Calvario e il Bosco Attrezzato di Monte Serra Cortina (circa mille metri sul livello del mare); percorso introduttivo-museale, con i documentari etnografici di Luigi Di Gianni e di Ernesto De Martino, la mostra fotografica «Con gli Occhi della Memoria – La Lucania nelle foto di Giuseppe Pinna», il Museo della Civiltà Contadina, La Casa Contadina ed il Museo Demo-Etno-Antropologoco (Dea) della magia; percorso etno-musicale, con danze di pizzica e taranta; percorso teatrale itinerante «Sogno di una notte a… quel paese».
Il clou del progetto è costituito proprio dalla rappresentazione teatrale, una commedia sulle tematiche della magia popolare, che vede tra i suoi personaggi masciare, fattucchiere, lupi mannari, monakikkj, bizzoche, pettegole e buontemponi di paese, interpretati splendidamente e simpaticamente da ben 30 soci-attori dell’associazione culturale «Sognando il magico paese» (Simp).
La rappresentazione teatrale, sapientemente scritta dal regista Giuseppe Ranoia, mette in scena le figure antropologiche ed il mondo contadino colobrarese e lucano, traendo spunto dai racconti della tradizione orale locale e dagli studi dell’antropologo Ernesto De Martino, trasfusi nei testi «Sud e Magia» e «Magia in Lucania».
Lo scopo di tutti i percorsi è spiegare il periodo storico legato alla civiltà contadina, al magismo ed alle credenze popolari, così da considerare superate le pratiche magiche e proiettarsi verso un nuovo illuminismo (radici e futuro).
Lo spettacolo si dipana tra accoglienti guide, dispettosi monacicchi, severe fattucchiere, disponibili masciare che tolgono gli affascini, simpatici lupi mannari, banditori, donne paesane semplici e sagge, buontemponi di paese con mogli brutte ed acide, morti che parlano, santi che fanno resuscitare i morti. Il tutto per spiegare, ironizzando e divertendosi, i motivi di un’ingiusta nomea e razionalizzare le presupposte sventure della vita dovute a presunti motivi oscuri.
Il progetto culturale e immateriale «Colobraro Sogno & Magia» è un riuscito esperimento di rigenerazione sociale-culturale-economica, che vede partecipare da 13 anni, a vario titolo, gran parte della Comunità colobrarese, con l’intento precipuo di far conoscere la Lucania e l’Attrattività del proprio borgo; ovvero «Le vere magie» di Colobraro: dalla bellezza del centro storico e dei suoi monumenti; dall’unicità dei paesaggi, dalla varietà ed immensità dei panorami, dalla rigogliosità della natura, nonché dalla prelibatezza dei cibi locali degustabili nelle attività di ristorazione presenti.
Per poter godere di quest’esperienza unica ed immersiva, paradigma di un turismo lento e delle passioni, non resta che recarvi a Colobraro – Il paese della magia in un qualsiasi periodo dell’anno, ancor meglio nei prossimi due venerdì, e lasciarsi andare nell’incanto di un paesaggio bellissimo.
Il «sogno» è stato realizzato - come dicevamo - con grande intuito dal sindaco Bernardo, sapiente programmazione e tanto lavoro da parte di colobraresi orgogliosi semplicemente di essere ripagati a fine serata con un applauso, un grazie o un qualsivoglia complimento personale o per il proprio paese. Una volta innominabile.