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Degrado nei sassi, il vicinato di Bresson aspetta il recupero

 
Donato Mastrangelo

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Donato Mastrangelo

Degrado nei sassi, il vicinato di Bresson aspetta il recupero

Nei luoghi immortalati dal celebre fotografo francese scempio e ritardi ne offuscano la bellezza. Vandali e incuria negli alloggi popolari da completare

Domenica 21 Maggio 2023, 13:58

MATERA -  Il degrado nei Sassi non risparmia neppure i luoghi immortalati negli anni Cinquanta da Henri Cartier Bresson. Quel vicinato, ritratto in tutto il suo straordinario e a tratti decadente fascino dal celebre fotografo francese, in molti casi attende ancora di essere recuperato in modo ottimale e secondo canoni architettonici che ne armonizzino il contesto negli antichi Rioni patrimonio dell’Unesco.

Un intervento, insomma, in linea con quanto previsto dalla legge 771/86 sulla conservazione ed il recupero architettonico, urbanistico dei Sassi. Eppure non mancano situazioni che evidenziano incuria e ritardi nel processo di recupero degli immobili demaniali. Locali spesso privi delle minime azioni di messa in sicurezza o peggio ancora vandalizzati e cantieri perenni sotto lo sguardo attonito dei turisti.

Due anni fa l’Amministrazione comunale aveva impresso una nuova spinta, dopo 19 anni dall’approvazione del Programma per l’edilizia residenziale pubblica nei Sassi, allo sblocco dei cantieri delle case popolari, prevedendo l’ultimazione di sette alloggi popolari e di 17 immobili non residenziali ma anche di dare attuazione ad altri sei comparti finanziati con la legge n. 179 del 1992.

Una vicenda a dir poco tortuosa quella legata al Programma per l’edilizia residenziale pubblica nei Sassi, finanziato con 9 milioni 160 mila euro, che nei decenni ha registrato battute d’arresto e modifiche, con la interlocuzione tra i vari enti e che di frequente ha dovuto fronteggiare anche la problematica delle occupazioni abusive. Ma tant’è. Molti di quegli alloggi popolari, non ancora ultimati, hanno subito nuovamente l’azione dei vandali che hanno praticamente asportato infissi, manomesso impianti e distrutto i bagni.

«Vorremo che questo luogo - che fu anche immortalata da Cartier Bresson - dichiara Angelo Giannella, residente nella zona - possa essere valorizzato come merita. Ciò che chiediamo è soltanto maggiore tutela del sito e che non vengano spesi soldi pubblici per poi intervenire nuovamente a causa dei vandali e dell’incuria. Matera, città d’arte, merita il salto di qualità anche sotto questo aspetto. Occorre che norme e regole siano rispettate nell’interesse del patrimonio pubblico».

Il Comitato di quartiere Rioni Sassi che raggruppa Rione Casalnuovo, Sasso Caveoso, Sasso Barisano e Civita, intanto invoca maggiore decoro. «Recentemente - dichiara il presidente Pasquale Di Pede - abbiamo presentato le osservazioni al Regolamento comunale per la disciplina dell’arredo urbano nei rioni Sassi. Osservazioni - precisa Di Pede - che vanno intese come un contributo di esperienza ed “amore” fatto da chi, da qualche decennio, ha scelto di risiedere nei Sassi, di viverli pertanto tutti i giorni facendosi carico delle loro complessità e delle loro fragilità. Complessità che proprio attraverso i Regolamenti, le regole di gestione di spazi ed architetture, vanno “governate” per evitare riflessi negativi sulla tutela dei loro valori storico-patrimoniali».

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