MATERA - «Mai come in queste ore buie servirebbe la capacità di saper andare controcorrente di Pier Paolo Pasolini, la profondità degli scritti di Rocco Scotellaro e la bellezza di gesti d’amore come la scelta di Carlo Levi verso questo lembo di Mezzogiorno. L’antifascismo è un patrimonio prezioso da tutelare e valorizzare insieme alle energie di ogni singolo che fluiscono in uno unico scorrimento sociale capace di far incrociare generazioni, competenze, sensibilità e culture diverse. Adoperiamoci tutti insieme e con rinnovato slancio in questa lotta perché chi si schiera con a difesa Costituzione figlia delle donne e degli uomini dalla Resistenza, qualunque cosa accada, non sarà mai solo e non si troverà mai dalla parte sbagliata». È uno dei passaggi più significativi del documento finale che il 15 aprile ha sancito la nascita anche a Matera del comitato provinciale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi). Matera era l’unica provincia italiana a non avere il comitato. Un’assenza che pesava e colmata dall’impegno di Carmela La Padula che ha chiuso il processo di costituzione del comitato dopo un percorso durato anni. Oggi, 25 aprile, i riflettori maggiori sono proprio su questa nuova realtà.
Carmela La Padula, ha un significato particolare la «liberazione» in Basilicata?
«Certo, visto che a a Matera particolare, la settimana scorsa abbiamo fatto un congresso straordinario per istituire il Comitato provinciale dell’ Anpi. La città dei Sassi è l’ unica provincia italiana in cui non era presente. Lo scorso anno non eravamo pronti. E oggi con la sua istituzione miriamo a lavorare in maniera più organizzata su tutto il territorio».
Con quali prerogative?
«La sezione di Matera sarà intitolata “21 settembre” in ricordo dell’eccidio nazi- fascista del 21 settembre del 1943. L’intenzione è di aprire altre sezioni, una nel Metapontino e una nella Collina materana. Punteremo in particolare a dare valore all’antifascismo meridionale, poco riconosciuto e poco conosciuto sia da noi meridionali che in altre parti d’Italia. È opinione comune che la Resistenza sia stata fatta solo dai partigiani del Nord, ma ci sono tanti lucani che hanno combattuto nelle zone in cui si sono trovati dopo l’8 settembre, o soldati allo sbaraglio che si sono aggregati ai partigiani. Inoltre, è poco risaputo anche nel Sud, che Matera è stata tra le prime città del Meridione e dell’Italia a insorgere contro le truppe nazi- fasciste. L’insurrezione popolare della città viene prima delle quattro giornate di Napoli e dei tanti eccidi che ci sono stati lungo la dorsale per arrivare al nord, pensiamo a Lanciano a Marzabotto, per finire nel ‘45 alla liberazione di Milano. Il nostro intento come Anpi è dare una giusta ricostruzione della Resistenza, sottolineando il contributo che il meridione ha dato alla lotta di Liberazione. Quest’anno si terrà una conferenza delle Anpi del Sud e, attraverso studi, ricerche, convegni, ricostruiremo pezzo per pezzo una importante pagina di storia in cui rientra a pieno titolo Matera».
Il presidente della Regione, Vito Bardi, ha detto che il 25 aprile è «memoria condivisa». C’è voglia di superare divisioni. O no?
«Ci troviamo con un quadro politico in cui per la prima volta dal Dopoguerra ci sono delle forze della destra post fascista che ci governano, sia a livello nazionale che regionale. Un dato che deve farci stare allerta perché le politiche che intendono portare avanti toccano altri punti chiave della carta costituzionale. Pensiamo alla discussione sul presidenzialismo. Se venisse approvato, in qualsiasi formula, rappresenterebbe uno svuotamento dei poteri del Parlamento. Un attacco alla Costituzione, scritta con il sangue di coloro che si sono immolati per la libertà e la democrazia e noi non lasceremo tanto facilmente che venga spazzata via. Per noi oggi l’ antifascismo è un valore positivo e attuale che vuole dire amore per la democrazia, la libertà e giustizia sociale».
Altrove, le celebrazioni portano in primo piano la Guerra in Ucraina e l’accoglienza migranti. Tema invece che sembra poco avvertito qui dove pure in tema di welfare è sensibile l’arretramento...
«... ed è questo l’impegno che come Anpi provinciale prendiamo insieme con le associazioni presenti sul territorio che si stanno impegnando su più fronti. Purtroppo siamo ancora pochi. Per questo motivo ci siamo impegnati a far crescere un comitato che faccia sinergia su questi temi con le associazioni che si occupano nello specifico di queste questioni. Libera nel metapontino sta cercando di contrastare la mafia, noi dobbiamo affiancarla nell’azione, perché si sa dove c’è un ambiente mafioso e dove non c’è la possibilità di avere dei diritti, nascono storture come capolarato e sfruttamento».