MATERA - Da un’idea nascono infiniti mondi, ognuno con quel tocco personale e originalissimo che li caratterizza. E così dall’alta sartoria che abbraccia lo stile rock e contemporaneo prendono vita le creazioni del designer lucano Pietro Scialpi. Via libera, quindi, ai gioielli e non solo. Si aggiungono alle sue collezioni le borse e persino le corone. Ogni pezzo è unico e, proprio come suggerisce lo stesso designer sul sito «Sciarzisa» (il suo brand): «Non sono proprio prêt-a-porter, non proprio couture».
È una passione, quindi, quella di Pietro Scialpi che è nata fin da subito. Nel tempo, quello che prima era il suo gioco preferito, è diventato un vero e proprio lavoro, e la sua continua voglia di sperimentare gli ha permesso di conoscere tante realtà. Ma alla fine, nonostante sia partito a 20 anni per andare al Nord e fare altrettante esperienze nell’alta moda, il designer ha preferito tornare in Basilicata e attualmente i suoi pezzi d’arte si possono trovare al Dandy Store di Matera.
Com’è nata la sua passione per l’alta moda?
«Ho cucito la mia prima camicia a 9 anni, mia madre è insegnante di taglio e cucito per cui io passavo le mie giornate con lei e le ragazze, le future mogli di Montescaglioso (il paese di origine del designer) che dovevano saper cucire e fare almeno le cose essenziali. Sono cresciuto con lei. Ho fatto anche uno stage a Bologna da Emilio Pucci ed esperienze anche in Oriente. Mi piace cambiare continuamente e imparare cose nuove, ogni giorno. Ho gestito diversi capi delle sfilate di alta moda di Prada, Dolce & Gabbana e Armani – solo per citare alcune maison».
Lei ha girato il mondo facendo esperienze diverse, come mai ha scelto di tornare a Matera?
«Sono tornato nel 2019, l’anno di Matera capitale della cultura. In realtà, nel 2012 ho aperto un negozio in città ma le persone non erano ancora pronte, realizzo infatti pezzi unici molto particolari. Mi diletto a creare non solo gioielli e borse ma anche lampade e corone usando tecniche, materiali e tessuti diversi. Ho viaggiato molto e sono entrato a contatto con tante realtà, ad esempio sono stato anche un tecnico di produzione e ho gestito le persone che hanno confezionato un abito per Jennifer Lopez di Versace. Però quando c’è bisogno di accorciare i pantaloni, faccio anche quello».
La sua quindi è un’immigrazione al contrario...
«Alla fine sono tornato a Matera perché qua sto bene con me stesso. Mi piacerebbe collaborare con il cinema e organizzare anche una sfilata. Penso che qua ci sia un rapporto più “umano” fra le persone, mi piace fidelizzare i miei clienti. E poi credo che questo sia un buon periodo, ci sono sempre turisti. Rispetto ad anni fa, è più “viva“, credo ancora in questa città».
Come nascono le sue creazioni e da chi o cosa si lascia ispirare per realizzarle?
«Nel caso dei gioielli, io ad esempio ho creato le mie collane di rame sin da quando avevo 15 anni. Ci vuole esperienza e saper selezionare i materiali giusti, quando lavoro alle mie creazioni sto bene con me stesso. Non sono un figurinista, tutto nasce da un’idea che ho in mente e devo avere ben presente. Il mio progetto deve essere sempre ben definito, altrimenti lascio perdere».
Dopo tante esperienze importanti nell’alta moda, che idea ha di questo mondo?
«In realtà, ci sono tanti livelli. Credo che ognuno debba semplicemente rendersi conto del suo e viverlo con serenità. Per ognuno è diversa, per me la moda è guardarmi allo specchio e volermi bene. Vestirmi per me stesso. Lo faccio anche se sto a casa, è importante trovare il modo giusto per volersi bene. La perfezione non esiste, quando ti vuoi bene tu lo fanno anche gli altri. In realtà, chi la osserva dall’esterno, pensa che la moda sia un mondo fantastico ma non sempre è tutto oro ciò che luccica. Quando ho lavorato in azienda a Bologna, in occasione della sfilata, Prada ha chiamato tutti e sono andato anch’io, nonostante lavorassi al computer. Bisogna sempre essere operativi».
Come vede la moda qua al Sud, secondo lei c’è futuro?
«In Puglia ci sono un po’ di aziende, meno in Basilicata. È diversa proprio la concezione della moda qua al Sud, al Nord ci sono più occasioni per un giovane anche per formarsi nelle scuole. Non a caso a 20 anni sono fuggito per andare altrove e fare poi le mie esperienze. Anche se poi sono tornato a Matera».