MATERA - Un equilibrio fragile che rischia di essere spezzato in modo irreparabile da una invasività che contrasta visibilmente con la tutela degli antichi Rioni patrimonio mondiale dell’Unesco, elemento cardine sancito anche dalla legge speciale 771/86 sulla conservazione ed il recupero architettonico, urbanistico, ambientale ed economico del sito.
I Sassi si sono svelati al mondo anche grazie al cinema a partire dal capolavoro di Pasolini del 1964 «Il Vangelo secondo Matteo». Mel Gibson con la «The Passion of the Christ» nel 2004 diede ulteriore impulso affinché si accendessero i riflettori internazionali su Matera. Produzioni internazionali si sono succede negli anni. Adesso, però, i residenti, che non senza sacrifici hanno scelto di «abitare» i Rioni Caveoso e Barisano, ripopolarli dopo lo stigma della «Vergogna nazionale», invocano non solo più servizi, in primis i parcheggi, ma anche maggiore attenzione e cura per i Sassi, concetto già ribadito con il manifesto di luglio «Gli abitanti dei Sassi una specie in estinzione».
Sabato il Comitato dei Sassi si è riunito nuovamente per confrontarsi sul tema. «In gioco - dice il presidente Pasquale Di Pede - c’è il futuro stesso di questo luogo che tutto il mondo ci ammira. Si avverte ormai da tempo un disagio conclamato per l’impatto che le produzioni del cinema determinano sul sito. Vorremo che ci fosse maggiore controllo e più rispetto dei luoghi sui quali spesso gravano anche grossi mezzi pesanti. A gennaio riprenderanno le riprese del film e vorremmo arrivare più preparati all’evento. La nostra richiesta all’Amministrazione comunale è che ci fosse un punto di riferimento con cui interfacciarci». I Sassi rivendicano un turismo consapevole, rispettoso dei luoghi senza essere “svenduti”. In una parola sola normalità.