MATERA - Attenti al lupo. Pardon, al cinghiale. L’ungulato che fa disastri non più solo in campagna, fa più paura del cane carnivoro. E non senza una ragione.
Chiariamo, non è un’emergenza solo materana. Ma i «danni da cinghiali» si fanno sentire anche qui. Ed è per questo che se ne parlerà lunedì a margine del vertice periodico sulla sicurezza e sull’ordine pubblico convocato dal prefetto Sante Copponi. Per la cronaca, lunedì si discuterà di videosorveglianza. Matera e Scanzano tireranno dal cassetto due progetti per l’ampliamento della rete di videocamere da collocare in altri punti sensibili. E questo per aumentare i livelli di prevenzione e per avere una marcia in più durante le fasi investigative. E lunedì dovrebbe arrivare l’avallo del prefetto per poi candidare i progetti al Programma operativo nazionale Legalità sostenuto dai fondi europei FESR FSE 2014 – 2020, destinati alla Pubblica sicurezza e alle politiche di coesione.
Ma tant’è. Torniamo ai cinghiali della paura. Il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, ha richiesto un incontro urgente in prefettura sull’argomento. E l’ha ottenuto. Ma si era già mosso siglando un’intesa con l’Ente Parco per un piano di cattura nelle aree estese del Parco della Murgia. «È importante intervenire senza attendere oltre ed è opportuno affrontare la questione dei cinghiali con tutti i soggetti ed enti interessati, soprattutto con chi ha la competenza e responsabilità oltre che le risorse adeguate e mi riferisco all’ente regionale».
Il tema divide: i «falchi» sono per l’abbattimento istantaneo, le «colombe» per la cattura e la programmata eradicazione. In mezzo c’è la «pubblica incolumità e quella delle produzioni dei campi». Come metterle al riparo da terribili suini è materia che infiamma quasi quanto il caro bolletta.