MATERA - Monitoraggio della qualità dell’aria, mappatura della biodiversità vegetale e delle fioriture, educazione ambientale nelle scuole e fra i giovani, protezione della specie italiana «apis mellifera ligustica»: sono gli obiettivi del progetto «Apincittà» avviato a Matera, nell’anno di Capitale europea della Cultura 2019, e operativo grazie a un protocollo di intesa sottoscritto fra l’Arma dei Carabinieri e la Federazione apicoltori italiani.
L’iniziativa, che ha consentito l’attivazione di tre apiari urbani dopo la positiva esperienza di Roma, è stata illustrata oggi nella Città dei Sassi nel corso di una conferenza stampa, con la partecipazione tra gli altri del comandante delle Unità forestali ambientali e agroalimentari dei Carabinieri, generale di Corpo di Armata Antonio Pietro Marzo, e dal presidente nazionale della Federazione apicoltori italiani, Raffaele Cirone.
La produzione di miele, 60 chilogrammi della varietà millefiori prodotti quest’anno, servirà a monitorare tra gli altri gli aspetti legati a possibili tracce di inquinamento e alla biodiversità. Attenzione è stata riservata in mattinata all’attività didattica con una lezione sul campo con gli allievi della scuola primaria «Padre Semeria», al rione Lanera, dove è la stazione del corpo forestale che ospita gli apiari. Marzo ha annunciato che l’esperienza di «Apincittà» interesserà 14 città metropolitane con la dislocazione di 64 stazioni di rilevamento.
L’Arma è, inoltre, impegnata nel progetto «un albero per il futuro» con la messa a dimora di 32mila piante che saranno 50mila nel 2023 e con il Pnnr per la piantumazione di 6.600.000 alberi. Cirone, nell’evidenziare gli aspetti di sostenibilità e monitoraggio ambientale del progetto, ha ricordato la peculiarità dell’ape italiana che va tutelato contro la presenza di specie importate, che rischiano di danneggiarla.